Una “morbida” scelta
E’ indubbiamente l’annata delle grandi novità, dai piloti, ai team, dalle regole alle tattiche. E visto che siamo soltanto al primissimo appuntamento di un campionato che si preannuncia estremamente interessante, non possiamo che riflettere sulle incognite che inevitabilmente caratterizzeranno questa prima “portata” di un pranzo dal menù veramente abbondante.
Le nuove regole vietano il refueling in gara, imponendo ai piloti di affrontare l’intera corsa con tutto il carico di carburante necessario a portarla a termine. Anche relativamente alle qualifiche si torna indietro nel tempo, con la possibilità per i piloti di cercare il giro veloce completamente scarichi di benzina, praticamente con un assetto “da tempo”. Unica nota di rilievo: i primi dieci piloti dello schieramento di partenza dovranno utilizzare le stesse gomme utilizzate nell’ultima sessione di qualifiche, mentre gli altri potranno scegliere liberamente una delle due mescole previste, restando però immutato, per tutti, l’obbligo di utilizzarle entrambe in gara.
Com’era facile intuire, chi oggi ha avuto accesso al Q3 si è giocato la pole utilizzando la mescola morbida, che, in caso di macchina leggera, genera un grip migliore e soprattutto funziona immediatamente. Scegliere la mescola più dura delle due portate dalla Bridgestone avrebbe inevitabilmente pregiudicato la lotta alla pole position. Gli stessi piloti, però, domani dovranno affrontare il primo stint di gara con il massimo carico di carburante e quindi con una zavorra extra di circa 200 kg. Peso che inevitabilmente inciderà sul rendimento delle gomme e lì costringerà a fermarsi inevitabilmente prima, salvo poi poter affrontare il resto della gara con l’altra mescola, che comunque negli ultimi giri risentirà del consumo. La mescola più dura, invece, permetterà agli altri di affrontare una prima parte di gara più lunga e sfruttare la mescola morbida quando la macchina sarà ovviamente più leggera, in condizioni molto simili alla qualifica.
Questa è ovviamente l’ipotesi relativa ad un solo pit stop. Ci potrebbe addirittura essere qualcuno che sceglierà di fermarsi ben due volte, magari affrontando un primo stint con le morbide, una parte centrale con la mescola più dura e una parte finale di nuovo con le morbide, ritrovandosi praticamente una macchina “da tempo” nel finale, vantaggio che gli consentirebbe di essere estremamente più veloce di altri piloti e quindi di recuperare molte posizioni.
E’ quindi ovvio che, anche quest’anno, il ruolo degli uomini al muretto sarà fondamentale nella scelta della tattica qualifica/gara, come sarà fondamentale però anche la velocità delle soste (si dice che addirittura che la Red Bull impieghi meno di due secondi al cambio gomme!). E sarà importantissimo lo stile di guida, la tattica e l’intelligenza dei piloti, che avranno il difficilissimo compito di gestire il fattore gomme in pista, dovendo fare i conti con macchine che cambieranno di giro in giro. Ne vedremo delle belle, anzi… delle bellissime!