Come la comunicazione di stampo calcistico ha cambiato sport come la Formula 1 in Italia
Quando si parla di calcio in Italia e della grandissima importanza di questo sport, all’interno del nostro paese, è evidente che i numeri siano in grado di confermare una tendenza che non è più soltanto legata al tifo, ma anche alla comunicazione e al modo in cui questo sport viene vissuto all’interno dello stivale: le olimpiadi hanno dimostrato, nel 2024, che esiste una tipologia di approccio allo sport che, nel nostro paese così come in tanti altri che sono improntati all’emblema calcio, avviene in un determinato modo, ovvero con la ricerca di determinati elementi che vengano, poi, presentati anche e soprattutto nel calcio.
Da sempre, ogni sport ha la sua storia, le sue logiche e il suo spirito, per cui non tutti gli sport sono il calcio, ma la comunicazione calcistica in Italia è diventata quasi globalizzante, per sport come la Formula 1 che, ormai, vengono vissuti da una grande quantità di persone, spesso dovendo adeguarsi a questo nuovo bacino d’utenza. Si può parlare, dunque, di una comunicazione di stampo calcistico che ha saputo cambiare uno sport come la Formula 1 in Italia, ma in che modo?
Il fenomeno talk shaw
Uno dei recenti cambiamenti, in materia di comunicazione sportiva a proposito della Formula 1, ha riguardato la storica voce di Federica Masolin, addetta alla Formula 1 che ha cambiato il suo raggio di interesse, occupandosi di sport più in generale e, soprattutto, di calcio nel palinsesto di Sky. Non si tratta di una casualità: il mondo del calcio è evidentemente imperversante, soprattutto rispetto ad altri sport come la Formula 1, e la tipologia di comunicazione che questo sport impone genera, negli tifosi e negli spettatori più occasionali, una ricerca di quelle medesime logiche, anche se in un altro sport non hanno ragione di essere.Il caso della Formula 1, negli ultimi anni si osserva sempre più il cosiddetto fenomeno talk show: la capacità di generare intrattenimento che vada oltre la mera gara di Formula 1, con la richiesta di telecronisti, voci e commenti tecnici che siano maggiormente intrattenenti, soprattutto nel modo di comunicare lo sport in questione.
Ovviamente, la Formula 1 si presta facilmente a questo gioco, con incidenti improvvisi che possono essere raccontati a gran voce o con sorpassi di grande livello per i quali è possibile, talvolta addirittura dovuto, urlare al grandissimo risultato, ma non si può fare a meno di notare come questa tipologia di linguaggio venga ereditata dalla tradizione del calcio, che negli ultimi anni ha proposto sempre più telecronisti in grado di comunicare l’essenza e l’emozione dello sport urlando e tentando di coinvolgere i tifosi non più con voci pacate ma con ragionamenti arditi, collegamenti extra-calcistici e tanto altro. Anzi, a dire il vero se un telecronista non svolge più il suo ruolo in questo modo è tacciato spesso come noioso: non si tratta di una colpa o di una deriva negativa per questi sport, quanto più di un cambiamento che viene richiesto dal modo in cui il calcio, così come Formula 1 o altri sport come il tennis, viene vissuto. Il divertimento sembra essere l’unica vera formula richiesta: non è un caso che su piattaforme come NetBet si possa giocare sul calcio immaginando grandi prestazioni di giocatori o pronosticando un risultato finale, così da seguire l’incontro con un maggior coinvolgimento anche emotivo.
Il tifo polarizzante
Probabilmente, il cambiamento più evidente che si osserva, nel mondo della Formula 1, come eredità calcistica è il cosiddetto fenomeno del tifo polarizzante: non ci si fraintenda, dal momento che tifosi della Ferrari o di determinati piloti esistono da sempre, ma l’atteggiamento nei confronti del tipo è certamente cambiato nel corso degli anni, con la creazione di vere e proprie azioni di tifoseria, tra chi spinge per un determinato pilota e chi, invece, costituisce il detrattore di una scuderia o di una determinata strategia. Basti pensare ai recenti esempi di Lewis Hamilton che si accaserà in Ferrari a partire dalla stagione 2025, soprattutto per quanto riguarda la reazione social di tutti quei tifosi che sembrano replicare le formule di una stracittadina nel mondo del calcio.
L’evoluzione della narrazione
Probabilmente, l’ultimo grande esempio di evoluzione nel mondo della Formula 1, data la comunicazione e il linguaggio calcistico, interessa l’evoluzione nella narrazione, che interessa tanto piloti quanto eventi. Molto spesso si assiste ad una concreta umanizzazione del pilota, al fine di raccontare un qualcosa di romantico, così come da sempre avviene nel mondo del calcio con determinati soggetti: nota, ormai, è l’accezione di predestinato che è stata conferita a Charles Leclerc in maglia Ferrari. Quanto alla realtà dei fatti, è ovvio che ci sia una maggiore enfasi proposta per incidenti o manovre particolari, con una concreta drammatizzazione di ciò che si osserva gli conferisce un tono più iconico alla narrazione.