Verso il 2035, quale futuro attende le auto diesel e benzina?
Per raggiungere il suo obiettivo di neutralità climatica entro il 2050, l’Unione Europea sta adottando misure per ridurre le emissioni delle automobili: il trasporto su strada è responsabile di un quinto delle emissioni di CO2 dell’UE.
Una delle più importanti risale al giugno 2022, anno in cui il Parlamento Europeo ha approvato la proposta della Commissione di interrompere la vendita delle auto con motori benzina o diesel a partire dal 2035. Quale futuro attende, dunque, i veicoli con motori a combustione interna? Meglio arroccare e ripiegare sul noleggio a lungo termine per privati soluzione che, a dire il vero, porta anche in dote numerosi vantaggi (su Movenzia scopri di cosa stiamo parlando)?
Come cambierà la mobilità entro il 2035
Dal 2035 le nuove auto immesse sul mercato non potranno montare motori termici. Questo per garantire che entro il 2050 il settore dei trasporti possa diventare carbon neutral.
Ma cosa accadrà alle attuali auto a benzina e diesel? Potremo ancora guidarli dopo il 2035?
La risposta è sì, sarà ancora possibile guidare la tua auto a benzina o a diesel anche dopo il 2035. Le nuove regole non prevedono che tutte le auto in circolazione diventino a zero emissioni di CO2 a partire dal 31 dicembre 2034, solo quelle nuove. Questo significa che se acquisti una nuova auto oggi, puoi guidarla fino alla fine della sua vita utile. Ma, poiché la vita media di un’auto è di 15 anni, il 2035 è un anno di partenza realistico se si vuole puntare ad avere il 100% di auto senza motore a combustione interno entro il 2050.
In più, dopo il 2035 sarà ancora possibile acquistare e vendere auto a benzina e diesel di seconda mano e procurarsi il carburante. Tuttavia, bisogna tener conto del fatto il costo relativo al carburante, alla manutenzione dell’auto, dell’acquisto e dell’assicurazione potrebbero aumentare.
Le auto elettriche e a zero emissioni
Poiché la direzione è quella delle auto a zero emissioni, che tipo di auto a zero emissioni di CO2 guiderà la maggior parte delle persone?
Ad oggi la via che ci si apre davanti ci sta portando sempre più verso i veicoli elettrici a batteria, e ciò è dovuto al fatto che il costo di acquisto, alimentazione e manutenzione è inferiore rispetto alle alternative a 0 emissioni. Ad esempio, la produzione di idrogeno ed e-combustibili, ricavati da elettricità e idrogeno e trasformati in benzina sintetica, è più costosa in quanto richiede la soluzione ad elettricità. Tuttavia, le batterie sono pesanti, il che significa che alcuni mezzi di trasporto non possono essere facilmente alimentati a batteria: l’idrogeno o i combustibili elettrici possono essere una buona soluzione i veicoli pesanti.
Inoltre, già da oggi sono più convenienti i prezzi dell’elettricità perché inferiori a quelli della benzina. Di conseguenza, dopo aver sostenuto l’investimento destinato all’acquisto, il costo totale di proprietà di un’auto a batteria arriva ad essere persino più basso di quello di un’auto a benzina o diesel.
Infatti, le nuove regole dovrebbero incoraggiare una maggiore concorrenza e i produttori a investire nella ricerca e nell’innovazione nei veicoli elettrici, il che dovrebbe portare ad abbassare il prezzo di acquisto.
Un altro problema è il mercato delle auto di seconda mano, che non si è ancora sviluppato per i veicoli elettrici.
Occorre, però, ricordare che non è stata ancora risolta la questione dello smaltimento delle batterie elettriche. Questo problema sarà affrontato da altre normative, come la direttiva sulle energie rinnovabili e il nuovo regolamento sulle batterie, in modo tale da assicurare che il processo di produzione sia a emissione zero, non abbia un effetto negativo sull’ambiente e che si avvii un procedimento per riciclare le batterie.
Ancora oggi, però, i produttori stanno lavorando per progettare auto con un’autonomia di oltre 600 chilometri. L’efficienza sta migliorando in modo che le auto non debbano ricaricarsi così spesso o possano ricaricarsi con una normale presa di casa.