Van der Garde – Sauber: c’è l’accordo
Il caso giudiziario che ha movimentato il venerdì del Gran Premio d’Australia sembra giunto a un epilogo consensuale: Giedo Van Der Garde e la Sauber risolveranno il loro contenzioso con un maxi-risarcimento.
Il VanDerGate, l’assurdo caso che ha fatto tremare il team Sauber nel weekend australiano, ha trovato il suo prevedibile epilogo. La scuderia elvetica risarcirà cospicuamente Giedo Van Der Garde e il suoi sponsor del danno subìto, in cambio il contratto che lega le parti sarà ufficialmente risolto.
Secondo il collega Adam Cooper, la somma che la Sauber verserà al pilota olandese sarà di circa 15 milioni di euro. Una mazzata per il piccolo team svizzero, che, nonostante un potenziale tecnico ritrovato (14 i punti portati a casa da Melbourne), è tra quelli più in difficoltà dal punto di vista finanziario.
Ricordiamo che Van Der Garde ha trascinato la Sauber in tribunale prima dinnanzi a una corte svizzera e poi davanti ad una australiana. Il pilota ha sempre sostenuto di avere un contratto valido per correre come pilota titolare nel 2015. Il driver olandese aveva rivelato questo dettaglio già all’inizio dello scorso novembre, nei giorni in cui Adrian Sutil (anche lui titolare di un contratto biennale che in teoria lo avrebbe legato alla Sauber nel 2015) riceveva il benservito dal team di Hinwil.
“Questo contenzioso è cominciato nel 2014 ed è stato molto faticoso. Non è stata una cosa dell’ultimo minuto“, spiega Giedo Van Der Garde. “Semplicemente è diventato di pubblico dominio nell’ultima settimana, quando abbiamo fatto pressioni sul team affinché accettasse quando statuito dalle autorità legali e dalle corti“.
Sia la corte svizzera, che quella australiana, infatti, gli hanno dato ragione. La Sauber si è ritrovata venerdì mattina in una situazione surreale, con tre piloti sotto contratto, due vetture blindate ai box, il team principal – Monisha Kaltenborn – a rischio arresto e Van Der Garde in garage con addosso la tuta di Marcus Ericsson. In realtà si è trattata più di una dimostrazione di principio e di un modo per fare pressione al team: l’olandese non aveva ancora rinnovato la sua superlicenza per correre in Formula 1 (un procedimento che deve essere messo in moto dalla squadra con cui il pilota è sotto contratto, per l’appunto la Sauber) e dunque non sarebbe comunque potuto scendere in pista.
Dopo una mattinata di tensione, Van Der Garde ha accettato di risolvere la questione con un accordo economico “per rispetto dell’interesse del motorsport, e della Formula1 in particolare”, e per non sentirsi responsabile nei confronti dei colleghi Felipe Nasr e Marcus Ericsson. “Questa situazione avrebbe potuto rovinare la carriera di due giovani piloti. Probabilmente i responsabili del team sarebbero stati arrestati. Ho deciso che non volevo convivere con questa cosa, anche se soltanto il management del team è responsabile della bizzarra situazione in cui mi sono ritrovato“.
“Sono molto grato ai miei fan e ai molti amici della Formula 1 che mi hanno supportato negli ultimi mesi. Questo periodo è stato molto difficile per me specialmente perchè non potevo parlare con nessuno del processo in corso“, continua Van Der Garde. Che precisa: “voglio chiarire che chi mi supporta ha pagato interamente alla Sauber la fee di sponsorizzazione relativa alla stagione 2015 nella prima metà del 2014. La cosa era stata fatta in buona fede e per supportare il team in un momento in cui mancava di liquidità. In sostanza, sono stati i pagamenti anticipati del mio sponsor a consentire al team di sopravvivere nel 2014“.
E guardando alla sua situazione personale, Giedo Van Der Garde afferma: “Il mio futuro nel motorsport non è finito. Al contrario, vedo tutta questa vicenda come un nuovo inizio. Io e il mio management ci metteremo attorno a un tavolo nelle prossime settimane per discutere del mio futuro. Mi piacere partecipare alla WEC e alla 24 Ore di Le Mans con una vettura LMP1. Gli ex-Formula1 hanno fatto molto bene in questa serie. Teniamo d’occhio anche altre serie, come la DTM, per il 2016 e oltre“.