L’analisi tecnica del Gran Premio d’Australia
Tante ed interessanti le soluzioni tecniche viste a Melbourne. Le scopriamo nella nostra consueta analisi tecnica.
Il primo gran premio del campionato di F1 2015 non passerà certo alla storia come uno tra i più emozionanti degli ultimi anni; a tener banco, infatti, sono state più le questioni extra-sportive che la competizione in pista. Tuttavia, dai box non sono mancati interessanti argomenti di discussione riguardo la tecnica delle vetture 2015, con soluzioni nuovissime ed altre già note ma solo per la prima volta ben visibili.
Cominciamo dalla leader indiscussa del weekend: la Mercedes. La W06 non ha mostrato novità rilevanti, eccetto quella relativa al musetto, modificato nella parte inferiore mediante l’applicazione di una bombatura, utile a migliorare lo scorrimento dei flussi al di sotto del telaio (FOTO).
Decisamente più interessanti i dettagli visibili (finalmente!) al di sotto del cofano motore, con la power unit tedesca ben in mostra. Ciò che ha attirato maggiormente la nostra attenzione sono gli scarichi, ora in versione “classica”, ossia con i condotti ben distinti, seppur sigillati da un guscio termico (FOTO); evidentemente, gli ingegneri hanno ritenuto più efficace la sovralimentazione cosiddetta “ad impulsi” piuttosto che quella “costante”, ottenuta mediante l’utilizzo di un unico condotto di dimensione maggiore (FOTO).
Anche della Ferrari abbiamo potuto apprezzare qualche dettaglio relativo alla power unit; nello specifico, sulla SF15T è stata cambiata l’inclinazione dei radiatori rispetto allo scorso anno, ora più sdraiati e leggermente inclinati verso l’esterno.
Sulla monoposto italiana sono state provate diverse configurazioni aerodinamiche, soprattutto al posteriore. Fino alla terza sessione di prove libere Vettel e Raikkonen sono scesi in pista con setup differenti dell’ala posteriore da confrontare (FOTO); poi per le qualifiche è stata scelta la configurazione nuova provata negli ultimi giorni di test, con paratie e profili modificati (FOTO) e senza profilo a sbalzo.
Riguardo all’anteriore, abbiamo potuto apprezzare una delle (tante) dotazioni più interessanti della nuova monoposto di Maranello: la posizione delle pinze dei freni. Fino all’anno scorso, infatti, le pinze erano collocate verticalmente (FOTO); quest’anno, invece, sono collocate orizzontalmente nella parte inferiore (FOTO). Si tratta di una soluzione già presente sulla Red Bull da alcuni anni che consente di spostare verso il basso i pesi delle cd. “masse non sospese”, migliorando il comportamento della sospensione.
Tuttavia, a differenza della monoposto austriaca, la collocazione orizzontale delle pinze risulta più semplice sulla Ferrari; il merito è del tirante della sospensione pull-rod, il quale, fissato nella parte superiore del portamozzo, quindi nella parte opposta alla pinza, non interferisce sulla rigidità della struttura.
Sempre all’anteriore, segnaliamo una piccola modifica ai supporti delle telecamere (FOTO); inoltre, entrambi i piloti hanno utilizzato la nuova versione di ala anteriore (che abbiamo confrontato con quella Mercedes QUI).
Se la Ferrari ha inclinato maggiormente i radiatori, la Red Bull, invece, li ha sdraiati di meno rispetto allo scorso anno (FOTO). Tuttavia, i problemi della power unit Renault sono ancora ben lontani dall’essere risolti e ciò ha influito negativamente per tutto il weekend. Intanto il team austriaco ha cercato di migliorare la vettura dal punto di vista aerodinamico, introducendo diverse novità all’anteriore.
Sulla Rb11 è stata sensibilmente modificata l’ala anteriore, dotata di flap diversi nella forma e nello slot che li divide, ora più lungo (FOTO); diverso anche il piccolo profilo ad “L” collocato nella parte interna della paratia, ora sdoppiato (FOTO). Nuovi anche i turning vanes posti al di sotto della scocca, dotati di un profilo ad imbuto nella parte terminale (FOTO), così come i profili a sbalzo fissati alla paratia dei freni (FOTO).
Della Red Bull abbiamo potuto apprezzare anche l’s-duct (FOTO) ed il terzo ammortizzatore di tipo “Belleville” (articolo di approfondimento), il quale, rispetto allo scorso hanno, ha subito diverse modifiche (FOTO).
Il calvario della McLaren Honda continua. In Australia il team anglo-nipponico ha palesato tutte le sue difficoltà, probabilmente addirittura più gravi di quanto percepito durante i test pre-campionato. La situazione è piuttosto delicata e di difficilissima risoluzione, soprattutto in vista dei circuiti più caldi, dove il propulsore nipponico potrebbe avere vita ancora più difficile.
Tuttavia, anche per la Mp4/30 non è mancata qualche novità aerodinamica; all’anteriore sono comparsi nuovi deviatori di flusso al di sotto della scocca (FOTO), mentre al posteriore è stato modificato il supporto dell’ala posteriore (FOTO). Nel corso del weekend, poi, i piloti hanno provato (e scelto) configurazioni differenti per l’ala anteriore, con differenze circa i flap e gli elementi aggiuntivi (FOTO).
Anche della Williams e della Toro Rosso abbiamo potuto osservare meglio la collocazione dei vari elementi di cui si compongono le rispettive power unit (FOTO – FOTO), mentre della Manor, mai uscita dai box nel corso del weekend, abbiamo osservato le modifiche effettuate sul telaio della vecchia Marussia M03 al fine di adeguarlo ai nuovi regolamenti (FOTO – FOTO).