Ferrari, comunque vada sarà un successo…
Le parole del presidente Marchionne lasciano ben sperare, ma ci vuole calma, guai ad aspettarsi da subito podi o vittorie.
Melbourne è un domani che attira e stimola, dietro l’angolo si cela l’agognata svolta e un po’ di sano ottimismo – cauto ma presente – si inizia a scorgere anche in un Sergio Marchionne insolitamente positivo: “La macchina c’è, i piloti anche, siamo forti…ma non fatemi sbilanciare”.
Il presidente del “ribaltone FCA” in casa Rossa, l’uomo che ha intrapreso manovre finanziare che hanno fatto storcere il naso ai puristi di Maranello (riportando tra l’altro la Ferrari sotto il controllo diretto di Exor-Agnelli), pare abbia iniziato bene il suo mandato dal punto di vista sportivo.
E’ una Ferrari che ha sorpreso ed è piaciuta quella ammirata nei test invernali. Un miglioramento netto rispetto al recentissimo passato. Merito di accorgimenti mirati, sensati, fortemente voluti dal direttore tecnico James Allison, l’uomo che da ottobre ha preso in solitaria le redini del comando tecnico, mettendo mano al progetto 666 e migliorando la vettura soprattutto all’avantreno.
Dal Salone dell’auto di Ginevra, il presidente Marchionne ha dato il suo personalissimo giudizio alla SF15T: “E’ una Ferrari da sette, sette e mezzo, credo saremo alla pari con la Red Bull già da Melbourne, ma non mi voglio sbilanciare nè essere critico. La situazione, quando sono arrivato, era pessima. I ragazzi del team hanno fatto un lavoro eccezionale e non me lo sarei mai aspettato. Andiamo in pista e poi vediamo. I piloti ci sono, sono veramente gasatissimi, come dice qualcuno…Finalmente hanno una monoposto che si lascia guidare con piacere”.
Tutto ciò che l’universo ferrarista chiedeva era di vedere una Ferrari che provasse ad invertire la tendenza, che mostrasse capacità di reazione, inventiva, che tornasse ad essere viva, brillante, garibaldina. E pare che l’abbia ottenuto.
Gli ingredienti sembrano esserci tutti, dalle analisi tecniche si evince che la SF15-T non è una monoposto estremamente aggressiva od innovativa, ma è un progetto curato, frutto di scelte indovinate a accorte per tamponare i punti deboli. La PU ha guadagnato in cavalli ed erogazione, a Barcellona in uscita curva la vettura era composta e scaricava bene la potenza, in più – come confermato da Marchionne – la monoposto si lascia finalmente guidare.
Elementi positivi, da sommare ad una buona affidabilità di base, che fanno di questa nuova Ferrari una squadra da sette in pagella. Elementi al contempo che vanno però presi con le molle, le pinze, i guanti. Fate voi. Perché che la Ferrari ci sia è un dato di fatto, ora sta all’ambiente mantenere un certo grado di maturità nei giudizi.
“Il mondiale nel 2018 è un obiettivo, poi se arriva prima tanto meglio” afferma ancora Marchionne, a ricordare che a Maranello è in corso un rinnovamento a lungo termine, che adesso si sono solo gettate le basi per vincere in futuro.
La Mercedes è un fulmine e farà campionato a sè. La Williams ha una velocità pazzesca e un gran motore, e la Red Bull – sebbene appaia e in difficoltà – l’anno scorso faceva leggere la targa alla Ferrari. Gp di Abu Dhabi 2014: F14-T in quinta fila in qualifica e al traguardo, un nono e decimo posto ribadito con forza, scolpito, tra sabato e domenica.
La Ferrari torna in pista partendo da lì, e se i risultati dei test fossero confermati, già una terza fila in qualifica sarebbe un miglioramento netto. Per farsi amare, alla Rossa basterà avere l’atteggiamento giusto, nessuno è così stolto da chiederle le nuvole.