Minardi: “Assurdo e antisportivo bloccare la Marussia”

Giancarlo Minardi si è schierato apertamente a favore delle piccole scuderie che, secondo il manager faentino, devono essere tutelate.

Giancarlo Minardi

La decisione da parte dello Strategy Group di bloccare il ritorno in pista della Marussia come Manor F1 Team è “assurda e antisportiva“, parola di Giancarlo Minardi. Il fondatore dell’omonimo team è intervenuto scagliandosi contro chi non ha appoggiato la proposta di permettere l’utilizzo della vettura 2014, opportunamente adattata alle regole 2015, nel prossimo campionato.

Questo il pensiero del fondatore della gloriosa scuderia che dal 1985 al 2005 ha partecipato al mondiale di Formula 1: “E’ un comportamento assurdo e antisportivo. Opponendosi, i piccoli team sperano di spartirsi la quota spettante alla Marussia, ma forse non hanno contato fino a dieci. Far sparire le due Cenerentole, come Marussia e Caterham, vuol dire accorciare la griglia. Di conseguenza le ultime file verrebbero occupate da team con budgets e ambizioni ben maggiori, vedi la stessa Force India, Sauber o Lotus, con ripercussioni in termini di immagine e conseguenze commerciali tutte da verificare”.

Giancarlo ha poi raccontato un aneddoto che in parte ricorda la questione odierna: “Questa situazione mi riporta alle stagioni 1996-1997 quando difendevo fortissimamente l’importanza dei piccoli team. Sostenevo che senza i team che partecipano con grande passione, ma mezzi limitati – sperando, chissà, di trovare i giusti finanziamenti per il futuro – in ultima fila così ci sarebbero finite inevitabilmente le grandi case costruttrici. Situazione che si è puntualmente verificata negli anni 2000. Le case costruttrici non aspettano anni per crescere e raggiungere risultati positivi, hanno obiettivi commerciali e d’immagine a breve e la conseguenza tangibile delle scelte di allora fu che anno dopo anno le abbiamo perse praticamente tutte”.

Minardi spera che lo Strategy Group – Force India in primis – ci ripensi e permetta alla squadra ora rinominata Manor di partecipare al campionato 2015: “Mi auguro che non sia la decisioni definitiva e che ci sia spazio per ragionare; oggi come allora, questo sport ha bisogno anche di chi faticosamente partecipa e spera di trovare i mezzi per un futuro sportivo più glorioso”. In fondo, basterebbe una deroga simile a quella che, nel 2006, consentì alla Toro Rosso – appena nata proprio dalle ceneri della Minardi – di utilizzare un motore V10 depotenziato nonostante l’inizio dell’era dei V8.

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