La provocazione di Marko. In pista con i V6 biturbo
Helmut Marko e Chris Horner hanno ben chiara la proposta da portare allo Strategy Group: avere un V6 biturbo e dare meno importanza all’ERS, magari omologandolo per tutti i motori. C’è piena spaccatura tra le squadre sul futuro della categoria.
La guerra intestina in atto tra i vari team di Formula 1 non accenna a placarsi. L’imperante crisi economica che ha colpito Catheram e Marussia e lo strapotere mostrato in questa stagione dalle power unit Mercedes ha creato un clima di malumore ed una profonda spaccatura tra i rappresentanti delle varie scuderie.
L’ultima provocazione, finalizzata più a destabilizzare l’ambiente che a concretizzarsi come proposta realisticamente attuabile, è stata lanciata da Helmut Marko. Intercettato nel paddock di Abu Dhabi, il consigliere del team Red Bull ha affermato che per ridurre i costi si dovrebbe utilizzare l’attuale unità termica V6, abbinarla a due turbocompressori, ridimensionare l’importanza dell’Ers e l’intero apparato ibrido ed abolire il flussometro.
Stando alle valutazioni del braccio destro di Mateschitz, una simile riprogettazione comporterebbe un risparmio sensibile da un punto di vista economico, con un costo stimabile di otto milioni di euro a fronte dei diciotto milioni necessari per la realizzazione delle attuali power unit ibride.
Già nelle scorse settimane da casa Red Bull erano giunte altre dichiarazioni provocatorie, come il ritorno all’utilizzazione dei vecchi V8 aspirati al fine di aiutare le squadre in maggiori difficoltà economiche. Tale affermazione aveva provocato la stizzita replica di Niki Lauda, secondo cui un ritorno al passato avrebbe comportato l’addio della Mercedes al circus della Formula 1. Ma le polemiche si sono trascinate anche durante la conferenza stampa dei team principal, dove Chris Horner ha fatto eco alla proposta di Marko, generando una discussione certamente pacata nei toni, ma non certo nei contenuti.
Le pressanti richieste di modifiche regolamentari provenienti da Renault, Ferrari ed Honda hanno tuttavia trovato un muro invalicabile da parte del costruttore tedesco. La Mercedes, infatti, si è opposta alla possibilità di sviluppare le power unit nel corso della stagione 2015 ed inoltre ha posto il veto alla possibilità di aumentare i “gettoni” da poter utilizzare per modificare le componenti dei propulsori ibridi progettati per la stagione 2014.
Tale comportamento ostruzionistico da parte della casa di Stoccarda, giustificato da una supremazia tecnologica figlia di ingenti investimenti effettuati nel corso degli anni, verrebbe tuttavia oltrepassato a partire dalla stagione 2016. I tre costruttori “ribelli” intendono, infatti, ottenere la possibilità di sviluppare liberamente le power unit nel corso della stagione e, proprio a partire dal 2016, riuscirebbero a conseguire tale risultato tramite maggioranza semplice e non più tramite l’unanimità.
Siamo soltanto all’inizio di una battaglia che, siamo certi, si protrarrà ancora per lungo tempo.