Philippe Bianchi: “Situazione disperata, ma Jules non molla!”
Philippe Bianchi, padre di Jules, torna a parlare del figlio in una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
Non ci sono parole davanti al dramma umano di un genitore che vede il proprio figlio lottare per la sopravvivenza. E non si può però che apprezzare la compostezza di Philippe Bianchi, padre di Jules, che è tornato a parlare delle condizioni del figlio, nonostante il momento drammatico.
“La situazione è disperata”. Chiaro, schietto, drammaticamente sincero. “Ogni volta che squilla il telefono, sappiamo che potrebbe essere l’ospedale per dirci che Jules è morto. Ma inizialmente hanno detto che le prime 24 ore sono state cruciali. Poi sono diventate 72 ore e ora siamo ancora con Jules, che sta continuando a lottare. Non si arrende, io sono sicuro di questo. Posso vederlo. Io ci credo. Gli parlo. So che mi può sentire. I medici ci hanno detto che questo è già un miracolo, perché nessuno è mai sopravvissuto ad un incidente di una tale gravità. Ma Jules non mollerà. Il suo personal trainer, Andrea, diche che se c’è una persona che può farcela con la sua volontà, è proprio Jules”, ha affermato Philippe parlando alla Gazzetta dello Sport.
Bianchi resta ricoverato in terapia intensiva nell’ospedale di Yokkaichi, in Giappone. I genitori sono lì con lui, tra mille difficoltà, alcune banali come quella della comunicazione: “Qui le persone sono davvero cortesi e disponibili, ma nessuno parla in inglese. Cosa stiamo facendo qui? Viviamo un incubo lontano da casa. Ma quando Jules starà meglio, proveremo a trasferirlo. Forse a Tokyo potrebbe essere più facile. Ma chi sa quando ciò avverrà e se accadrà. Non abbiamo certezze, non ci resta che aspettare”.
Philippe rivolge un pensiero anche a Michael Schumacher, che è diventato un po’ il punto di riferimento in questa tragedia: “Quando Michael si è fatto male, ero molto triste. Continuavo a chiedermi ‘Perché non ci dicono come sta?’. Ma ora che sono nella stessa posizione ho capito. Tutti continuano a chiedermi come sta Jules, ma io non posso rispondere perché non c’è una risposta. Le condizioni sono molto gravi, ma stabili. Un giorno sembra andare meglio, altri giorni sono peggiori. I medici non dicono molto. Il danno è molto grave, ma non sappiamo come si evolverà. Anche con Schumacher ci sono voluti mesi per uscire dal coma e Jean Todt, recentemente, ha detto che spera che Michael possa avere un giorno una vita normale. Spero un giorno di poter dire la stessa cosa su Jules”.
La famiglia Bianchi è rimasta particolarmente colpita dal sostegno ricevuto dal Mondo della Formula 1 e di come i piloti, prima del GP di Russia, si siano stretti in un simbolico cerchio della solidarietà per Jules. “Non ho mai visto niente di simile, ci ha toccato profondamente. Ringraziamo ognuno di loro. Tanti sono in contatto con me: Alonso, Vergne e Massa hanno dato dei messaggi forti. Hamilton mi ha scritto una bella mail in cui dice che se c’è qualcosa che può fare, lui è lì. Siamo sicuri che tutto questo amore, Jules possa realmente sentirlo”.