Wurz: evitiamo conclusioni affrettate sull’incidente di Bianchi
Il presidente della Grand Prix Drivers’ Association, l’ex pilota di Formula1 austriaco Alexander Wurz, mette in guardia dal saltare a conclusioni circa il gravissimo incidente che, domenica scorsa, durante il Gp del Giappone, ha coinvolto Jules Bianchi.
A due giorni dal terribile incidente che ha coinvolto il pilota della Marussia Jules Bianchi, continua aspro il dibattito su eventuali responsabilità, soprattutto dopo la diffusione virale, a partire dal pomeriggio di ieri, di diversi video amatoriali che riportano parte dell’incidente, condivisi anche da numerose testate giornalistiche, nonostante i tentativi di rimozione da parte della FOM. A buttare un po’ di acqua sul fuoco ci prova oggi la GPDA, l’associazione che riunisce la stragrande maggioranza dei piloti di Formula1, per mezzo del suo presidente Alexander Wurz.
Wurz invita ad essere molto cauti nell’offrire conclusioni circa l’incidente di Bianchi, ancora ricoverato in terapia intensiva al Mie General Medical Centre di Yokkaichi in condizioni gravi, ma stabili.
“Un incidente così terribile genera moltissime domande e opinioni”, afferma Wurz. “Naturalmente, tutti vogliamo avere delle risposte, giungere a delle conclusioni e a delle soluzioni al più presto possibile. Tutti noi piloti capiamo e sentiamo il bisogno di un’investigazione e di una discussione sulla questione. Tuttavia non dobbiamo arrivare a conclusioni senza prima avere tutte le evidenze e le informazioni del caso, e senza avere avuto l’opportunità di sentire il punto di vista di altre parti coinvolte”.
Wurz ha anche messo in guardia i piloti di Formula1 dal discutere in pubblico dell’incidente mentre sono ancora in corso le indagini, per evitare facili strumentalizzazioni mediatiche. “Non dibatteremo su questo incidente finché non avremo raccolto tutte le informazioni. Senza alcun dubbio, raccomando i piloti di astenersi da ogni tipo di dichiarazione pubblica sull’argomento. Discussioni di questo tipo e la ricerca di eventuali soluzioni dovranno essere fatte in un circolo chiuso, per assicurare il rispetto e la privacy alla famiglia di Jules, ma anche per assicurare che sia condotto al meglio un processo analitico. Abbiamo bisogno di dare agli esperti il tempo per analizzare tutto e, naturalmente, offriremo il nostro pieno supporto a tutte le autorità coinvolte in questo processo”.
“Ma – conclude Wurz – anzitutto, vogliamo dare supporto alla famiglia e agli amici di Jules. Facciamolo nel modo migliore, senza infiammare discussioni che portano a conclusioni affrettate. I nostri pensieri vanno a Jules e alla sua famiglia”.