FIA conferma il limite ai Team Radio a partire da Singapore

La direttiva tecnica è già stata inviata ai team. Dal muretto, non si potranno più inviare informazione al pilota che possano aiutarlo a migliorare le prestazioni. A partire dal GP di Singapore, i piloti dovranno fare tutto da soli.

GP Ungheria F1 2014

Lo Strategy Group si è riunito a Monza per discutere di alcune novità regolamentari da apportare alla Formula 1. Tra queste, anche l’intenzione di diminuire il numero di team radio fra pilota e muretto box.

Questo perché, allo stato attuale, c’è tra i tifosi una ampia diffusione dell’opinione che il pilota è una marionetta nelle mani degli ingegneri al muretto box e che ci si debba limitare a fare il compitino suggerito dal team per fare una gara. A questo, si aggiunge anche una interpretazione regolamentare della Federazione stessa. Regolamento sportivo alla mano, l’articolo 20.1 afferma che “il pilota deve guidare la vettura da solo e senza aiuti di sorta”. Secondo la FIA, i team radio – esclusi quelli relativi alla sicurezza – devono essere limitati.

Charlie Whiting ha inviato oggi una direttiva tecnica alle squadre in cui si legge: “Al fine di garantire che i requisiti di cui all’articolo 20.1 del Regolamento Sportivo vengano rispettati in ogni momento, intendiamo applicare tale regola con effetto immediato. Pertanto, nessuna conversazione radio dal muretto al conducente può includere tutte le informazioni che sono legate alle prestazioni della vettura o del pilota”.

I piloti, a questo punto, già dal prossimo GP di Singapore dovranno cavarsela da soli. Whiting ha inoltre sottolineato che i dati non potranno essere comunicati al pilota neanche in altro modo: “Ricordiamo che la trasmissione dei dati dal box alla macchina è specificatamente vietata dall’articolo 8.5.2 del Regolamento Tecnico”.

Una decisione, quella imposta dalla FIA, che certamente creerà qualche polemica nei prossimi giorni. I piloti, finora abituati ad avere tutte le indicazioni da parte degli ingegneri, si ritroveranno a gestire da soli anche le situazioni più critiche. L’idea è quella di far emergere il pilota più completo, che sappia – oltre andar veloce – anche gestire la gara senza aiuti di sorta dal muretto box. Funzionerà?

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