La Ferrari pronta a spingere in Bahrain, lo conferma Allison

James Allison, Direttore tecnico della Ferrari, conferma che il team sfrutterà gli ultimi quattro giorni del Bahrain per portare gradualmente la vettura verso il proprio limite, cercando così la prestazione cronometrica.

james-allisonDurante la scorsa settimana, Simone RestaDeputy Chief Designer Ferrari – aveva spiegato che la Scuderia di Maranello stava concentrando tutti gli sforzi alla ricerca dell’affidabilità della vettura e non alla prestazione. In particolare, l’ingegnere aveva sottolineato che solo nel secondo test in Bahrain si sarebbe potuto spingere di più.

La cosa viene confermata anche dal Direttore Tecnico della Ferrari, James Allison, che ha ribdato come sia necessario comprendere pienamente pregi e difetti della F14T prima di poterla spingere al limite. “Siamo arrivati in Bahrain con una lunga lista di cose da fare e abbiamo voluto massimizzare il tempo in pista operando con ordine, nel tentativo di essere pronti per la prima gara in Australia. Devo dire che che, a parte la mattina del terzo giorno di test, ci siamo riusciti”, ha ammesso Allison.

Dal sito ufficiale del Cavallino Rampante, si traccia così una sorta di primo bilancio positivo: “Abbiamo lavorato per capire come gestire al meglio la nuova frizione 2014 e mettere a punto il sistema di frenata brake-by-wire. Inoltre, abbiamo analizzato le temperature dei fluidi che vanno monitorate più che mai in una stagione come questa. Si è lavorato anche sull’ERS, per portare al massimo le sue prestazioni per il recupero e lo scarico dell’energia. Ma abbiamo avuto anche il tempo di iniziare un lavoro sull’assetto della vettura, cercando il miglior compromesso tra il comportamento degli pneumatici e il bilanciamento della vettura”.

Da giovedì a domenica, la Ferrari si troverà davanti quattro giorni cruciali per la preparazione al campionato 2014. E, come aveva anticipato già Resta, la F14T sarà portata al limite dai piloti. “Nei prossimi quattro giorni di test, il nostro programma prevede di portare la macchina sempre più verso le condizioni estreme che si vivono in gara, offrendo ai piloti la possibilità di concentrarsi sui ritmi che verranno tenuti per l’intera stagione e sottoponendo la monoposto al massimo sforzo, cercando così di verificarne il comportamento”.

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