Tecnica 2014: il beam wing “termico”
Il regolamento 2014 ha vietato l’utilizzo del supporto dell’ala posteriore (cd. beam wing), ma pare che i team abbiano trovato il modo di rimpiazzarlo. Vediamo come
La McLaren è stata la prima squadra a mostrare qualcosa di concreto e soprattutto reale, dopo un timido inizio a base di “rendering”. Tra le tante soluzioni interessanti ce n’è una in particolare che ha catturato la nostra attenzione. Il regolamento 2014, infatti, vieta l’utilizzo del cd. “beam wing”, che non era altro che il supporto dell’ala posteriore. Lo stesso, oltre alla funzione principale di sostegno dell’ala, svolgeva anche un’importantissima funzione aerodinamica, contribuendo a velocizzare il flusso d’aria che scorreva sul diffusore.
Grazie a questo profilo, infatti, gli ingegneri potevano creare una zona di bassa pressione nella parte terminale sopra al diffusore, utile ad incrementare la capacità di estrazione d’aria dal fondo dello stesso, aumentando, quindi, considerevolmente l’effetto suolo generato dal fondo vettura. A tale scopo, poi, contribuivano anche i famosi (e tecnicamente aboliti…) “scarichi soffianti” i quali, sigillando il diffusore ai lati, fungevano da vera e propria “minigonna termica”, consentendo al diffusore di lavorare senza dispersioni di pressione.
Venendo meno beam wing e scarichi soffianti, i tecnici si sono chiaramente trovati con un generale aumento di pressione dell’aria che scorre tra diffusore ed ala posteriore (proprio ciò che voleva la FIA…), e, conseguentemente, una notevole diminuzione di downforce generata dal fondo vettura. Per cercare di ripristinare almeno in parte le pressioni alle quali lavorava in sintonia il complesso ala/beam wing/diffusore soffiato, qualche tecnico (quelli della McLaren e della Lotus sicuro, vedremo gli altri…) ha ben pensato di sfruttare l’enorme calore proveniente dal cofano motore per creare una sorta di “beam wing termico”.
Tutti avrete notato le generose dimensioni dello sfogo terminale del cofano McLaren. Tale apertura rappresenta l’unico sfogo d’aria per i radiatori e la Power Unit; di conseguenza, la quantità di calore smaltita sarà piuttosto notevole e, grazie alla forma allargata del cofano, questa verrà “soffiata” quasi completamente tra le paratie dell’ala posteriore (FOTO).
E’ proprio questo poderoso flusso di calore che, secondo noi, andrà a replicare il funzionamento aerodinamico del vecchio supporto dell’ala:
La densità minore dell’aria calda, infatti, andrà a sigillare orizzontalmente una porzione d’aria sulla scatola del cambio (proprio quella precedentemente occupata dal beam wing) e creerà quindi una sezione minore al di sotto della stessa e, conseguentemente, una diminuzione di pressione dell’aria che scorre al di sopra del fondo (effetto “Venturi” – FOTO). La bassa pressione fa scorrere l’aria più velocemente. Allo stesso modo, l’aria che proviene dal fondo, in quel preciso punto (quando la sezione del diffusore si ingrandisce) aumenta di pressione (rallenta); questa differenza consente all’aria che scorre al di sopra del fondo (più veloce) di risucchiare quella estratta dal fondo (da lì in poi più lenta) e di alimentare l'”effetto suolo”.
In tale progetto si colloca anche il braccetto posteriore molto arretrato della sospensione della Mp4-29, la cui posizione inusuale ha proprio l’obiettivo di creare un ulteriore profilo di “supporto” per l’aria calda che gli passa sopra (FOTO), a dimostrazione che gli ingegneri della McLaren non hanno lasciato nulla al caso (FOTO).
Lo stesso “profilo termico”, inoltre, influenzerà anche i flussi (a bassa pressione) che scorrono al di sotto del main plane dell’ala posteriore; come detto, infatti, creandosi una sezione minore, la pressione dei flussi, già bassa lungo il dorso del profilo, diminuirà ulteriormente, migliorando l’efficacia dei profili.
Trattasi di un escamotage davvero interessante e abbastanza semplice da realizzare (e copiare…). Vedremo se anche altre squadre seguiranno questa soluzione.