Trulli sul caso Schumacher: “Fatalità difficile da accettare”
Il pilota italiano ha scritto poche righe su uno dei blog de “IlGiornale” in cui ha voluto sfatare il mito dei piloti sempre alla ricerca del limite, anche oltre la F1.
Jarno Trulli, che con Schumacher ha condiviso molti anni in pista, ha voluto esprimere tutta la sua vicinanza al sette volte Campione del Mondo, difendendolo da chi pensa che un pilota, per sua natura, sia sempre alla continua ricerca del limite anche nelle piccole cose.
Scrivendo per IlGiornale.it, Trulli ammette: “Le sfide della vita posono avere molteplici aspetti e non sono sempre e solo legate alla ricerca del pericolo. Michael non è stato uno sconsiderato, era semplicemente andato a sciare con i suoi figli, come tanti padri fanno. Tanto più che lungo tutta la sua carriera, lui è sempre stato un professionista molto attento alla sicurezza. Anzi, è proprio grazie a Michael se, negli anni della nostra militanza nel Mondiale di F1, sono stati raggiunti tanti miglioramenti nel settore della sicurezza”.
Il pilota italiano va controcorrente a ciò che aveva detto ieri Alain Prost. “E’ vero che un pilota è abituato a vivere nel rischio, ma si tratta di un rischio calcolato, in fondo protetto e sicuramente meno pericoloso rispetto a tanti ragazzi che corrono al sabato sera dopo aver bevuto, mettendo la loro vita e quella degli altri a repentaglio. Curiamo i nostri interessi, lavoriamo e a Natale andiamo in vacanza. Esattamente come Michael, anche io ora sto salendo in montagna a sciare. Purtroppo quello che è successo a Schumacher è una fatalità difficile da accettare. Anche con la preghiera. Forza Schummy, questa volta tifiamo tutti per te”.