Sutil attacca Maldonado: “E’ un pericolo pubblico”
Adrian Sutil non ha parole dolci per Maldonado dopo il contatto di ieri a Austin, nel corso del primo giro del GP degli Stati Uniti, che ha messo KO la Force India del tedesco.
Fareste bene a non parlare di Maldonado vicino ai box della Force India, perché è facile che ai membri del team anglo-indiano parta l’embolo. Dopo l’incidente di Spa Francorchamps, dove Pastor mise fine alla gara di Paul Di Resta, il pilota venezuelano si è ripetuto a Austin in un episodio controverso, questa volta ai danni di Adrian Sutil.
Nel corso del primo giro del GP degli Stati Uniti, Adrian è stato toccato al posteriore in pieno rettilineo, finendo così contro le barriere di protezione e obbligando la safety car ad entrare in pista per permettere ai commissari di spostare la VJM06 danneggiata.
Adrian ha così raccontato l’incidente: “Non so per quale ragione Maldonado mi ha toccato alla posteriore sinistra e io ho perso il controllo della monoposto, picchiando contro le barriere. Sono stato sfortunato, perché la pista è molto larga i nquel punto. E poi, non vedo alcun motivo di entrare in collisione sul dritto!”.
Sutil non ha parole dolci per Maldonado, definendolo un pericolo pubblico: “Io ero sulla mia traiettoria e non ho fatto nessuna manovra spericolata. C’era un sacco di spazio in tutte le direzione e non capisco che senso abbia che qualcuno si avvicini così alla macchina fino a colpirti. Nonostante sia stato un leggero contatto, a 330 km/h non può succedere! Ho perso la mia gara per questo”.
Infine, la provocazione: “Intorno a Maldonado bisogna creare un’aria di emergenza di almeno due vetture. Una non è sufficiente, perché ti può venire addosso. Ieri avrei potuto capovolgermi e dietro di me c’erano altre vetture che seguivano. Vorremmo uscire vivi dalle vetture, se possibile. Maldonado dovrebbe riflettere di più. Quando è in lotta con qualcuno, lui frena sempre 50 metri dopo, spesso va oltre i suoi limiti”.
Maldonado, però, si difende dicendo: “In realtà è Sutil ad avere avuto un comportamento strano. Eravamo quasi affiancati e io stavo perdendo terreno. Credo non mi abbia visto o forse pensava di essere interamente davanti e, a quel punto, con l’ala anteriore ho toccato la sua ruota posteriore. Non ho nulla contro di lui, la visibilità su queste vetture è davvero limitata quando si procede affiancati. E’ successo anche a me in passato, non è una cosa importante”.
L’episodio è stato considerato come un classico incidente di gara, tanto che non è stato neanche oggetto di investigazione ufficiale da parte dei commissari.