Vettel è carico: “Nessun timore dei miei rivali”
Un campione del mondo come compagno di squadra? Vettel non lo temerebbe affatto.
43 pole position, 36 vittorie, 4 campionati piloti vinti, 26 anni. Numeri che fanno girare la testa ad ogni appassionato di Formula 1, così come ad ogni avversario con cui ha a che fare. Sebastian Vettel è sulla bocca di tutti e, anche dopo il quarto titolo conquistato matematicamente ieri in India, continuano le domande sul reale talento del tedesco, in relazione ai risultati mostruosi che sta collezionando. In una breve intervista rilasciata alla BBC, Vettel ha voluto mettere le cose in chiaro riguardo alle sue vittorie e al suo talento. Il campione del mondo in carica non vuole lasciare tutto l’onore delle vittorie alle vetture di Adrian Newey e non avrebbe nessun tipo di paura ad avere in squadra un “grosso calibro” come Fernando Alonso o Lewis Hamilton.
“Forse un giorno gareggerò insieme a Lewis, Fernando o Kimi. Ovviamente dipenderà per quanto gareggeremo. Ma non ho paura di questo perché tu vuoi battere gli altri in pista e vuoi capire chi è il più forte.”
Ma seppure non ha paura di avere un compagno di squadra temibile in squadra, Vettel è sicuro del fatto che non deve cambiare macchina per dimostrare di essere più forte degli altri. “Possiamo pensare a questa cosa per molto tempo senza avere una risposta sicura. So solo che non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, abbiamo dimostrato già abbastanza. Abbiamo avuto tre stagioni fantastiche, e quest’anno è stato davvero molto bello. Io credo che le cose accadano per una ragione ben precisa. Ovviamente per avere successo hai bisogno di un pacchetto giusto. Noi abbiamo avuto un pacchetto fortissimo negli ultimi anni. Per esempio credo che avevamo una macchina molto forte nel 2009, quando abbiamo finito il campionato secondi. Con l’esperienza che ho adesso, credo che nel 2009 sarebbe andata diversamente. In quella stagione ho dato il massimo, ho fatto errori, li faccio ancora, ma la cosa importante è che ho imparato da quelle stagioni.”
Vettel riconferma il fatto di non aver avuto vita facile nelle ultime stagioni, anzi si è trovato in situazioni in cui l’esperienza accumulata, ha giocato un ruolo determinante. “Puoi trovare molte difficoltà che ho dovuto superare durante queste stagioni. Per esempio l’anno scorso sono stato costretto a partire dall’ultima fila ad Abu Dhabi e ho dovuto lottare per risalire. Così come è stata una gara da incubo in Brasile. Abbiamo lavorato tantissimo come squadra e ci siamo meritati le vittorie e i risultati ottenuti”.
Ma ovviamente arriva la domanda focale, la domanda che tutti vorrebbero fare in questo momento a Vettel. Come si sente ad essere paragonato ad Hamilton e ad Alonso. Il campione di Heppenheim ha risposto un po’ a sorpresa e ha evitato lo scrontro diretto.
“E’ difficile rispondere a questo. Non so cosa facciano esattamente. Io posso vedere quello che fanno in pista. Non so quanto tempo passano a regolare la macchina, quanto si interessano e quanto ci tengano a questa cosa. Sono sicuro che se ne interessano perché nessuno vuole guidare una macchina impostata male, ma di certo ci sono persone che passano più tempo rispetto ad altre. Non credo ci sia un modo giusto o sbagliato, la cosa che importa è se si è contenti della macchina.”
Insomma, Vettel ci tiene a sottolineare che le vittorie ottenute non sono dovute al caso o solamente alla bravura di Adrian Newey. C’è un lavoro di squadra molto intenso, una concentrazione costante per tutta la stagione, soprattutto nei momenti di difficoltà. Anche l’ultima battuta su Alonso ed Hamilton lascia intendere come Vettel sia ossessionato dal lavoro sulla vettura e sui dettagli. Chissà cosa ne pensano i diretti interessati?