Honda, parla Arai: “Vogliamo tornare per vincere subito”
[Esclusivo] Abbiamo scambiato due chiacchiere con Yasuhisa Arai, capo di Honda Motorsport. Sarà lui a guidare la casa nipponica al rientro in Formula 1 nel 2015. Nelle sue parole, tutta l’eccitazione verso un ritorno in grande stile nel Circus.
Com’è ormai noto, Honda farà ritorno in Formula 1 con la McLaren nel 2015. Un’azione che, indirettamente, sostiene la teoria della FIA, convinta che i nuovi regolamenti tecnici siano utili alle case per sperimentare soluzioni da travasare sulle vetture di serie.
Nonostante la grande esperienza in Formula 1 e i successi nel motorsport ottenuti in tutto il mondo, Honda sa bene che c’è tanta strada da fare prima che tutto funzioni alla perfezione, in particolar modo per l’estrema complessità della nuova Power Unit.
Abbiamo avuto modo di parlarne con Yasuhisa Arai, boss di Honda Motorsport, uno che di motori se ne intende. Ha già ricoperto un ruolo di spicco nella realizzazione di sistemi ibridi della casa nipponica, oltre ad aver contribuito allo sviluppo dei motori IndyCar dal ’95 al ’96. Ecco cosa ci ha raccontato il cinquantaseienne in questa intervista.
La sua carriera in Honda è iniziata nel lontano 1981 e il suo curriculum è veramente notevole. A livello professionale, cosa si aspetta da questa nuova esperienza?
“Ho lavorato su un sacco di tecnologie diverse e queste sono decisamente cambiate nel corso degli ultimi anni. Questa volta ho sposato un nuovo concetto di tecnologia e devo dire che sono davvero entusiasta. Sarà un’onore per i nostri tecnici essere coinvolti in Formula 1, perché rappresenta l’apice del motorsport a livello mondiale. E tutti sono consapevoli che per puntare alla vittoria, sarà necessario uno sforzo unanime per realizzare qualcosa di perfetto, perché la F1 è una sfida impegnativa. Non è una questione di quantità di lavoro, ma della qualità del pensiero dei nostri ingegneri. Dovranno utilizzare tutta la loro esperienza e immaginazione per dare il meglio e tornare a vincere”.
Come si sta lavorando in Honda in questi mesi in attesa della prima accensione del motore V6 Turbo? Quante persone sono coinvolte attualmente nel progetto?
“Inizialmente, è stata formata una squadra di ricerca e sviluppo con le competenze che erano già in azienda. Non posso dirvi quante persone lavorano ad oggi sul motore, ma di certo è un numero molto più piccolo in confronto a quando eravamo coinvolti in Formula 1 come costruttori”.
Si è parlato molto di un coinvolgimento di Gilles Simon nella realizzazione del vostro nuovo propulsore. E’ stata una mossa che non sembra sia piaciuta alla concorrenza, dato che nel suo precedente ruolo, Simon aveva accesso a molte informazioni rilevanti da parte di tutti i team. In che modo, oggi, Simon lavora al progetto del nuovo propulsore?
“Vorrei sottolineare che Simon non è direttamente coinvolto, ma la sua è stata una pura consulenza. Non sta progettando il motore, nè è direttamente coinvolto nel centro Ricerca & Sviluppo in Giappone. Abbiamo ricevuto una consulenza tecnica sulle nuove norme, in particolare su come interpretarle al meglio per la realizzazione di questa nuova tecnologia”.
Honda è tra le case tecnologicamente avanzate per quanto riguarda l’ibrido nelle auto di serie. Quanto può aiutare nell’approccio a questa nuova era della Formula 1?
“Indubbiamente. Credo sia possibile utilizzare parte di quello che abbiamo imparato con la tecnologia ibrida nei veicoli di serie per avere una base solida per la Formula 1. Viceversa, i nuovi regolamenti ci richiedono di sviluppare un sistema di recupero d’energia molto complesso che in futuro dovremmo essere in grado di utilizzare anche in un veicolo di serie. Adoriamo questa prospettiva di scambio di tecnologia tra l’automotive e il motorsport”.
Entrare in F1 un anno dopo la “grande rivoluzione tecnica” vi aiuterà?
“Quest’anno di osservazione potrebbe darci un possibile vantaggio, perché potremo osservare ciò che accade nel 2014 e potrebbe far nascere qualche buona idea da integrare nello sviluppo del nostro propulsore”.
E come sarà il vostro rapporto con McLaren in questo lasso di tempo, considerando che a Woking avranno ancora in auto un motore Mercedes?
“Sinceramente, non mi aspetto un feedback diretto da loro che possa aiutarci nello sviluppo. Anche perché siamo corretti e vi è un gentlemen agreement che dobbiamo rispettare in tal senso. L’entrare nel 2015 ci permetterà di sviluppare un grande pacchetto con la McLaren”.
Infine, una battuta d’obbligo sugli insistenti rumours che vedono un vostro interesse per Alonso. Cosa c’è di vero?
“Al momento non abbiamo deciso nulla riguardo ai piloti e su chi investire. Si dicono tante cose, come la voce dei contatti con Brawn che ho appreso qualche giorno fa dalla stampa e che è infondata. Vogliamo tornare a vincere in Formula 1 come facevamo ai tempi d’oro con la McLaren. E all’epoca, spinti dai nostri motori, c’erano due come Prost e Senna… in futuro chissà!”