Ferrari in sordina a Suzuka. 4° Alonso, solo 10° Massa
Mai in lotta per il podio, un Alonso bloccato dal traffico porta a casa la sua onesta gara di rimonta con quello che ha a disposizione; brutta gara per Massa: rallenta Alonso, si becca un drive through e, negli ultimi giri, viene passato in scioltezza da Rosberg e Button.
“Con le due Mercedes afflitte da diversi problemi, abbiamo fatto dei buoni punti per il campionato costruttori. Dobbiamo essere soddisfatti”. Cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno, Fernando Alonso, dinnanzi a questo campionato che non ha più molto da dire.
Con una Ferrari che ha ormai interrotto lo sviluppo per puntare tutto su quella grande incognita rappresentata dalla stagione 2014, Fernando Alonso, partendo da una poco esaltante ottava posizione, non può regalare le eroiche “remuntade” di Spa e Singapore. Riesce però a costruirsi una dignitosa risalita.
Pronti partenza via, Nando non ha il suo solito spunto e si ritrova invischiato nella bagarre: esce dalla Curva 1 sesto, dietro Felipe Massa, che tiene il quinto posto. L’asturiano sembra averne un po’ di più del compagno di squadra, ma dal muretto “indicazioni” non ne arrivano, e il brasiliano rimane davanti, quel tanto da far perdere ad Alonso secondi preziosi e da accelerare il degrado delle sue gomme medie (le “soft” di questa trasferta giapponese).
Ad approfittare della situazione è Nico Hulkenberg, settimo dietro Alonso, che cambia le gomme prima dei due ferraristi e guadagna quel tanto da restare davanti a entrambi dopo il valzer dei pit stop. Primo a montare gomme Orange Hard è Felipe Massa, al 12esimo giro, segue Alonso al 14esimo. L’asturiano, nei rari momenti in cui ha pista libera, sembra poter tenere un buon ritmo sul giro. Ma non buono quanto quello di chi ha le gomme fresche di cambio.
Al rientro, vai col trenino: tutti dietro a Daniel Ricciardo su Toro Rosso, che ancora si deve fermare e gira circa 2-3 secondi più lento del terzetto di testa. Alonso, settimo in carovana come gli altri, coglie l’attimo e, al 20esimo giro, si sbarazza finalmente di Felipe Massa. Il brasiliano, per tutta risposta, alla tornata successiva prova a ripassarlo, quasi andando al contatto: forse un tentativo di portare a termine il disastro che non gli è riuscito alla prima curva del Gp di Corea, la scorsa settimana.
Per Fernando Alonso parte un film già visto: con una F138 che in trazione non brilla, deve di nuovo sbarazzarsi di quella bestia nera che è Nico Hulkenberg. Chiede ai box il silenzio radio, si piazza a testa bassa e riesce (solo al 46esimo giro, molto dopo il suo secondo pit-stop) nell’intento. Con un ritmo di gara un po’ schizofrenico, in cui alterna giri più che decenti a tornate molto più lente, Alonso artiglia il quarto posto al traguardo, rimandando la festa di Sebastian Vettel all’India.
“Siamo tornati con un buon passo gara, soprattutto grazie a un degrado delle gomme molto più accettabile rispetto alla Corea.”, afferma a fine gara l’asturiano. “In Corea non siamo andati forte. Qui in Giappone non ho avuto un gran passo in nessuna delle prove. Volevo dunque fare una buona gara, e così è stato. Dobbiamo essere soddisfatti“. E per quel poco che resta del campionato, guardando alla classifica costruttori e all’odierno black out Mercedes, Alonso afferma: “Dobbiamo trovare qualcosa in più negli ultimi quattro Gran Premi e riuscire a essere sul podio in tutte le gare possibili”.
“Ad inizio gara eravamo lì a combattere. Poi il drive through mi ha distrutto tutte le opportunità”, afferma laconicamente Felipe Massa. In realtà, per la penalità, il brasiliano non può che fare “mea culpa”: al 29esimo giro, quando rientra ai box, è lui a superare la velocità massima consentita nella corsia.
Al rientro dalla passeggiata in pit lane, Massa è ottavo, dietro Esteban Gutierrez. Ma i suoi tempi scendono in picchiata. Al 47esimo giro viene passato da Nico Rosberg. Al 51esimo viene liquidato da Jenson Button, che gli rifila 9 secondi in soli 3 giri. Fortunatamente arrivano la bandiera a scacchi e il decimo posto: Di Resta era in agguato a meno di dieci secondi.
Dopo questo Gp del Giappone, la Ferrari tiene il secondo posto nel mondiale costruttori (297 punti) e allunga sulla Mercedes, portandosi a +10. Ma occhio alla Lotus che, tra tutti i team, sembra l’unico in grado di dare del filo da torcere alle imprendibili Red Bull: la scuderia nero-oro si trova a 264 punti in classifica.
Per gli amanti delle statistiche, Fernando Alonso si porta a casa da Suzuka un record curioso: quello del maggior numero di punti conquistati in assoluto. L’asturiano raggiunge oggi la quota di 1571 punti in carriera, superando il record di Michael Schumacher (1566): si tratta di un dato puramente numerico, che rende poco conto dei reali risultati ottenuti. Fino a pochi anni fa, infatti, ad andare a punti erano solo i primi sei classificati, e il vincitore non conquistava 25 punti, ma solo 10.