F1 Story | Monza ’88, doppietta Rossa nel ricordo di Ferrari

tumblr_m61wjcH6lx1r5pj07o1_500Ci sono volte in cui alcuni eventi non hanno una spiegazione razionale e affondano le loro radici nell’inspiegabile o nel mistico. Ci sono eventi, nel mondo dello sport, che sembrano far parte di un romanzo scritto da un ignoto autore che fonde nelle sue pagine il sacro ed il profano, il business e il romanticismo.

La gara che racchiuse in se tutti questi elementi fu il Gran Premio di Monza del 1988.

Il fondatore della Scuderia, Enzo Ferrari, si era spento il 14 agosto dello stesso anno senza riuscire a gioire per una vittoria delle sue vetture, in una stagione dominata a mani basse dalle McLaren MP4/4 di Prost e Senna.

Le monoposto inglesi, infatti, avevano trionfato in tutti gli appuntamenti iridati disputati, lasciando le briciole agli avversari. Anche le qualifiche mostrarono a tutto il paddock ed ai tifosi giunti al circuito lo strapotere delle vetture bianco – rosse con Ayrton Senna autore della decima pole position stagionale davanti al compagno di team Alain Prost. Alle loro spalle si piazzò il duo ferrarista con Gerard Berger distanziato di 6 decimi e Michele Alboreto ad oltre un secondo dal best lap di “Magic”.

Il giorno della gara, allo spegnimento del semaforo verde, Senna prese subito il largo seguito dal compagno – rivale – Prost e dalle due rosse numero 28 e 27. Si prospettava, ancora una volta, una gara monotona condotta dall’inizio alla fine da un alfiere McLaren, ma il destino aveva piani diversi.

Al giro numero 35 la monoposto numero 11 di Prost fu costretta al ritiro per un problema al propulsore Honda. Un nemico in meno per la conquista del podio, pensarono i tifosi assiepati sulle tribune ormai mestamente rassegnati ad accontentarsi di un secondo e terzo posto.

La realtà fu ben diversa da quanto ci si poteva attendere.

Quando mancavano solo due giri alla fine di una gara nettamente dominata, Ayrton Senna si apprestava a doppiare all’ingresso della prima chicane Jean Louis Schlesser, sostituto di Mansell al volante della Williams.

Il driver alla corte di Sir Frank si fece prendere dal panico e dapprima tirò un’inchiodata da guinnes rischiando di insabbiarsi, per poi riprendere il controllo della vettura cercando di compiere la curva mentre sopraggiungeva il pilota brasiliano. L’impatto tra l’anteriore sinistra della Williams e la posteriore destra della McLaren fu inevitabile e Senna fu costretto, clamorosamente al ritiro.

Chi giovò di questo inaspettato colpo di scena fu la Ferrari che, con Berger ed Alboreto, riuscì a cogliere una storica doppietta sul circuito di casa come non accadeva dal lontano 1979 con Scheckter e Villeneuve.

Molti videro in quella vittoria insperata un segno protettivo del Drake verso la sua creatura adesso orfana del fondatore.

Quali che siano le ragioni vere o presunte, preferiamo lasciarci ammaliare dal mistero e restare nell’alveo dell’ignoto per rispetto nei confronti del creatore di un marchio unico al mondo.

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