Lauda su Alonso: “Deve mitigare il carattere”
Secondo l’ex pilota degli anni settanta della Ferrari, Alonso non saprebbe motivare a sufficenza i meccanici italiani, che reagirebbero in modo particolarmente sensibile alle critiche.
L’amore dei tifosi della Ferrari, ma soprattutto l’amore degli uomini Ferrari. Quelli che lavorano dalla mattina alla sera in fabbrica, che sudano maneggiando attrezzi e vitarelle, in una frenetica giostra di automatismi utile a far guadagnare anche solo un decimo alla monoposto.
La ricetta per conquistare gli uomini di Maranello porta la firma in calce di Niki Lauda, uno che nel modenese ha lasciato il segno. Due mondiali vinti con la Ferrari (1975, 1977), quindici vittorie iridate con il Cavallino (secondo pilota Ferrari di tutti i tempi dietro all’inarrivabile Michael Schumacher) e tante emozioni.
La stima reciproca con l’allora diesse Montezemolo, i dissapori con Enzo Ferrari, Lauda in Ferrari ha vissuto l’apice della sua carriera (pleonastico citare il leggendario mondiale del 1976).
Anche dopo il ritiro Lauda è rimasto una presenza costante in F1, per anni come opinionista e adesso in qualità di presidente non esecutivo della Mercedes. L’ex campione austriaco si è sempre contraddistinto per il suo essere schietto, brillante, e molto spesso pungente.
Chiara testimonianza della sua lingua tagliente è l’ultima uscita su Fernando Alonso, con Lauda che critica per consigliare, o forse consiglia con l’intento di criticare. Fate voi.
Il nocciolo della questione, comunque, riguarda il “caratteraccio” dello spagnolo e le recenti tensioni di Fernando con il team. Niki, senza giri di parole, sostiene a conti fatti che la platea italiana va imbonita, sostenuta, coccolata. Quello di Lauda non è un complimento, sia chiaro, visto che ci dipinge come un popolo di fragili umorali. Ma tant’è.
Lui, che quando correva era soprannominato il computer per la freddezza emotiva e la sensibilità tecnica, calcolava tutti i particolari e sapeva come motivare (meglio dire trattare) i meccanici:
“Se corri per la Ferrari, può anche succedere che la macchina non sia granchè, ma bisogna considerare che i meccanici italiani lavorano giorno e notte sulla monoposto. Alonso si lamenta. Dovrebbe invece continuamente motivare le persone: gli italiani sono molto sensibili. A loro piace sentirsi dire ‘Non ho vinto, ma voglio ringraziarvi tutti per il secondo posto, stiamo rimontando’. I meccanici italiani vanno trattati così”.
Alonso, insomma, dovrebbe migliorare il suo lato caratteriale, sorridendo di più e lamentandosi di meno:
“Fernando deve fare attenzione: lui spesso non è per niente simpatico. Forse attualmente è il miglior driver del gruppo ma se dovesse perdere quei due decimi “magici” rispetto ai vari Vettel, Hamilton o Rosberg, allora dovremo vedere che fine farebbe la sua reputazione. Alonso campa esclusivamente sulle sue performance”.
Il consiglio a Nando c’è, quello di essere meno polemico nei confronti del team. Ma quello di Lauda sembra tanto essere un attacco celato allo spagnolo. Che a detta dell’austriaco sarebbe un grande antipatico, “sopportato” dall’ambiente rosso soltanto perchè pigia forte il pedale del gas. Ah, che lingua biforcuta, il buon Niki…