Sauber salva a metà: ecco i punti oscuri del team di Hinwil
L’accordo con i russi è a buon punto, ma ancora da finalizzare. Intanto, la Ferrari preme per il pagamento della fornitura dei motori e pare abbia lanciato una sorta di ultimatum agli svizzeri.
La Sauber non è stata venduta ai russi, né è stata mai vicina al fallimento. Monisha Kaltenborn ci tiene a precisare questi due importanti elementi nella vicenda che ha coinvolto il team svizzero nei mesi scorsi, in netta crisi economica.
“Non siamo mai stati vicini alla bancarotta. Abbiamo vissuto dei momenti particolarmente difficili in passato a cui siamo sopravvissuti. A causa della portata di questo accordo, ci serviva un po’ di tempo in più. Ma non eravamo per nulla preoccupati. Ci siamo concentrati su come portare a termine il nostro affare e così abbiamo trovato questi partner. Ma non sarebbe giusto dire che se questi non fossero arrivati, la Sauber avrebbe chiuso i battenti. Abbiamo già passato momenti difficili in passato e sappiamo come sopravvivere. Ci sono state diverse opzioni per la squadra, ma ci siamo resi conto che questo era il migliore per la squadra, perché garantisce un futuro a lungo termine”, ha ammesso l’attuale Team Principal della squadra.
La Kaltenborn era stata messa in discussione durante questo periodo e si è parlato tanto di una possibile sostituzione con il francese Nicolas Todt. Poco prima dell’accordo tra la Sauber e le tre compagnie russe che dal 2014 la sponsorizzeranno, era circolato il nome di Todt Junior come coordinatore della cordata pronta a rilevare il team. Eppure, una volta arrivato il comunicato stampa dell’accordo, il nome del francese non era menzionato. Raggiunto telefonicamente, Todt ha smentito il suo coinvolgimento nell’operazione: “Non ho mai avuto contatti con i russi interessati alla Sauber, non so chi siano. Già al Nurburgring ero andato a parlare con Monisha per garantirle che giravano voci assolutamente false e io non stavo organizzando nulla che riguardasse la sua squadra”.
L’affare con i russi pare sia legato a doppio filo con l’ingaggio del giovanissimo pilota Sergey Sirotkin, figlio di uno degli imprenditori pronti a versare nelle casse svizzere del team parecchi milioni di euro. Secondo il giornale Die Welt, però, l’affare non può essere ancora dirsi definitivamente concluso. Si legge: “Fino a quando non andrà in porto la trattativa per portare Sirotkin al volante della Sauber già nel 2014, affluiranno solamente 10 milioni di euro per pagare i debiti più urgenti. Chi giocherà un ruolo chiave nell’affare è la Ferrari, con il team italiano in attesa del pagamento di 19 milioni per la fornitura dei motori della stagione corrente”. Addirittura, secondo fonti vicine alla squadra, si parla di un ultimatum da parte di Maranello al team svizzero: pagare 9 milioni di euro entro la prossima settimana o la fornitura dei V8 si blocca a partire dal GP del Belgio.
La Team Principal della Sauber, in una conferenza stampa tenuta all’Hungaroring la scorsa settimana, ha ammesso che c’è ancora tanto da lavorare su questo accordo: “Siamo solamente all’inizio dell’operazione. Nessuno ha mai detto che l’accordo dipenda da chi sarà il pilota. E’ vero, non vi abbiamo detto tutto quello che c’era da dire, ma questo non significa che siete liberi di saltare a delle conclusioni affrettate. Dalle nostre precedenti esperienze, ad esempio con Petronas, abbiamo imparato quante cose ci siano da mettere in chiaro in una trattativa”.
La Sauber sarà anche lontana dal fallimento, ma la situazione di crisi sembra tutt’altro che superata.