Alonso: “Ferrari a vita! Newey? Lo vorrei nel team”
Fernando promuove la F138: “E’ da otto in pagella, non è la monoposto migliore, ma è completa”. E sul futuro ammette: “Mi vedo soltanto in Ferrari”.
Fernando Alonso a cuore aperto, come è raro sentirlo. L’effigie che ci arriva è tutt’altra cosa rispetto a quel cielo denso di nuvole che bronci post qualifiche e campionati in salita vorrebbero dipingere.
Il Nando-pensiero è di una razionalità che a tratti sconvolge; non lascia spazio a iperboli e voli pindarici. Quello che si apre con le tedesce RTL e Sporbild è un uomo nel pieno della sua maturità agonistica.
“Sono molto soddisfatto del mio rendimento; sono sereno ed è questo ciò che conta. Quando ho vinto i miei due mondiali venivo considerato un buon pilota, oggi sono reputato uno dei migliori in circolazione, nonostante non ne abbia più vinti. Adesso sono certamente più maturo, esperto. Se una gara va male, mi ricordo che nella vita esistono anche cose più importanti”.
Capitolo Ferrari Se qualcuno ha pensato solo per un attimo che Fernando fosse stanco di correre per Maranello – remando controvento e soffrendo contro la Red Bull – potrebbe rimanere deluso dalla decisa risposta:
“La Ferrari la vedo bene, le do un otto, un buon punteggio, perché anche se non siamo i più veloci la nostra e’ una macchina molto completa. Personalmente non so per quanti anni correrò ancora, devo divertirmi e avere le giuste motivazioni, ma se rinnoverò sarà solo per correre con la Ferrari. Maranello non è una squadra di F1, è la storia. Tanti costruttori, magari anque qualche produttore di bibite energetiche, arrivano in F1 e poi se ne vanno. Mentre una F1 senza Ferrari non è concepibile”.
Parole al miele, d’amore vero, verso il datore di lavoro in rosso. Alonso prova a tessere la tela della fiducia tra squadra e pilota leader, incarnando quello spirito orgoglioso e di immanente fierezza storica che unisce Asturie ed Emilia, Oviedo e Maranello. Un segnale forte, che spazza via i dubbi sul reale attaccamento dello spagnolo alla causa Ferrari.
Ma, nel festival della schiettezza, Matador butta nello stagno il famigerato sassolino. La cui onda lunga chissà che effetti avrà. Rimbombano come tuoni le sincere parole dell’ambizioso alfiere del Cavallino.
“Io voglio lavorare con i migliori e se dicessi che non voglio Adrian Newey in squadra direi una bugia”.
L’amata Ferrari saprà cogliere al volo il consiglio del suo caposquadra?