Test Gate, oggi il verdetto. Sentenza vera o pena politica?
Atteso per la giornata di oggi il verdetto sul Test Gate. L’accusa tente per una pena pesante ai danni di Mercedes, ma le prime indiscrezioni parlano di una “sentenza politica”.
Anche questa mattina, il Tribunale Internazionale della FIA torna a riunirsi a Place de la Concorde, a Parigi, per continuare a discutere sulla spinosa questione del Test Gate che vede sul banco degli imputati il team Mercedes.
La commissione giudicante è guidata da Edwin Glasgow, membro dello Sports Dispute Resolution Panel. Ad affiancarlo c’è il connazionale Tony Scott-Andrews, Presidente del Motor Sport Council del Regno Unito, oltre al monegasco Laurent Anselmi, l’americano Chris Harris e lo svizzero Patrick Raedesdorf.
Per il Team AMG Mercedes sono presenti le parti direttamente interessante al Test Gate, ossia: Ross Brawn, in qualità di Team Principal; Andy Shovlin, capo degli ingegneri e Ron Meadows come team manager. Il gruppo è difeso dall’Avvocato Paul Harris.
La squadra tedesca, al termine della giornata di ieri, ha sostenuto di aspettarsi solo un ammonimento o una multa, perché di fatto non ha violato il regolamento. I legali, infatti, sostengono che il test non è stato intrapreso da Mercedes, bensì da Pirelli che ha organizzato e pagato la sessione di test.
La posizione di Pirelli è chiara: la FIA ha subito chiarito che il fornitore di pneumatici non è accusato di aver violato il contratto commerciale, ma viene comunque coinvolta in quanto vincolata alla normativa del Regolamento Sportivo e del Codice Sportivo Internazionale. Non la pensa così il legale di Pirelli, Dominique Dumas, presente in sala accanto a Paul Hembery.
Dumas ha ribadito che il contratto commerciale con la Federazione consente alla società milanese di eseguire test di 1000 km senza riferimenti riguardo la vettura da impiegare. Pertanto, l’avvocato afferma che: “Pirelli non può accettare e non accetterà nessun tipo di sanzione, perché la sua immagine ne risulterebbe offuscata, così come la credibilità dei propri prodotti ed il tutto in base ad un caso inammissibile ed infondato”.
Lo spinoso caso sarà riaperto oggi, in attesa del verdetto finale e delle motivazioni.
> L’accusa: “Nessuna autorizzazione della FIA”
> La difesa: “Se siamo colpevoli noi, lo è anche la Ferrari”