Qualifiche amare per la McLaren: 12° Perez, 14° Button
In una Q2 funestata dal maltempo e da un bel po’ di sfortuna, le due MP4-28 non riescono a bissare il giro veloce necessario per entrare nell’olimpo dei primi dieci. Ma la gara di domani sarà lunga e imprevedibile.
“Credo che siamo un po’ più vicini alle prime posizioni, ma saranno le solite vetture a dettare il ritmo questo weekend”, aveva detto Jenson Button venerdì al termine della sua sessione di prove libere. Il pilota inglese si è rivelato, in parte, un buon profeta. Ma certo non si sarebbe immaginato delle qualifiche tanto travagliate, con una pista così difficile da guidare. Basta una pioggerellina debole, ma persistente, a trasformare il circuito dedicato al compianto Gilles Villeneuve in una pista saponata. E le gomme intermedie, che a temperature basse come quelle del Canada ci mettono qualche giro a riscaldarsi, contribuiscono a condizionare le qualifiche delle due McLaren che comunque, per ammissione dello stesso Jenson Button, “non sono abbastanza veloci”.
Nella Q1, tra le più combattute della stagione, con i piloti quasi sempre in pista e l’asfalto che a mano a mano migliora (così come i tempi), le due vetture della scuderia di Woking riescono a strappare il passaggio alla fase successiva con relativo agio: Jenson Button fa segnare il nono tempo, girando in 1m24.021s; “Checo” Perez si piazza undicesimo, girando poco più lento del compagno di squadra: 1m24.176.
Ma dopo pochi minuti dall’inizio della Q2 la pioggia aumenta nuovamente: non abbastanza per montare gomme da bagnato, ma a sufficienza per rendere l’asfalto al limite per le vetture che montano mescole intermedie. Dopo una prima discesa in pista con tempi non esaltanti, le due MP4-28 montano un nuovo set di gomme intermedie. Ma i tentativi di giro lanciato di Button e Perez vengono prima disturbati dalle bandiere gialle, poi compromessi dall’interruzione delle qualifiche a seguito dell’incidente di Felipe Massa. Nella gran bagarre che si scatena alla ripartenza, Sergio Perez non riesce a migliorare il suo 1m29.761s, che gli vale la dodicesima posizione in griglia. Ancora più sfortunato Jenson Button, beffato dalla bandiera scacchi sul traguardo prima di poter tentare il giro lanciato, e costretto ad accontentarsi del quattordicesimo posto. Unico raggio di sole in un sabato plumbeo? La McLaren fa segnare la velocità di punta più alta: 322 km/h.
“E’ stata una sessione veramente complicata. E’ stato difficile fare praticamente tutto e, alla fine, non abbiamo avuto dalla nostra neppure la sorte”, afferma Sergio Perez, ancora una volta davanti in griglia al più esperto compagno di squadra inglese. “La bandiera rossa alla fine della Q2 mi ha bloccato proprio quando stavo facendo segnare un buon tempo. Poi, quando rimanevano appena due minuti, non sono riuscito a tirarmi fuori dal traffico e, di conseguenza, a mandare le gomme in temperatura. Il fatto che gli altri siano riusciti a migliorarsi è la cosa più frustrante, ma queste sono le corse: a volte ti va bene, a volte no. E’ un peccato, perché credo che avevamo il ritmo giusto per entrare in Q3. Ora ci concentriamo sulla gara, e penso che riusciremo anche prendere punti importanti domani. Non è finita”.
“La qualifica di oggi è stata una di quelle sessioni in cui o tutto ti va bene o tutto ti va male. E noi non siamo stati fortunati. Abbiamo incontrato le bandiere gialle e la bandiera rossa; e, quando è ricominciata la sessione, ho attraversato la linea del traguardo circa mezzo secondo troppo tardi per fare il mio ultimo tentativo di giro lanciato”, sostiene Jenson Button, che nel 2011, partito settimo, vinse una corsa caratterizzata da una pioggia torrenziale e da una sospensione lunghissima. “Non siamo stati competitivi come credevo, e certamente il 14esimo posto non è l’ideale, ma la buona notizia è che qui si può superare. Una gara in condizioni miste, domani, sarebbe ottima per noi”.
Comunque ottimista il Team Principal della McLaren, Martin Whitmarsh: “Jenson e Checo sono dei piloti fantastici che domani daranno tutto quello che hanno. Spingeremo al massimo per cogliere ogni possibile opportunità di una corsa che è destinata a essere lunga, dura e imprevedibile. C’è ancora molto per cui lottare”.