Brawn: “Per migliorare, Hamilton ha solo bisogno di tempo”
Secondo Ross Brawn, a Hamilton serve solo il tempo di ambientarsi in squadra per dare il massimo in pista.
Il confronto tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg inizia a farsi interessante. Nelle prime sei gare della stagione, il tedesco ha avuto modo di prendersi una bella rivincita su chi pensava che non avrebbe retto il confronto con il più blasonato compagno di squadra.
I risultati, almeno per ora, parlano chiaro: Rosberg ha ottenuto tre Pole Position di fila e una vittoria – quella di Monaco – oltre ad aver dovuto rinunciare al podio della Malesia per l’ordine di scuderia arrivato sul finale, proprio a favore di Hamilton.
Lewis di pole ne ha fatta solamente una, in Cina, ma ha comunque dalla sua parte più punti raccolti. La classifica parla di Lewis a quota 62 e Nico a 47. Dopo aver visto vincere il rivale numero uno a Monaco, Lewis ha ammesso che avrebbe dovuto concentrarsi ancora di più sulle proprie performance.
Ma Ross Brawn pensa che sia solamente una questione di tempo e null’altro. Giusto per entrare in confidenza con l’intera squadra e agire come una cosa sola. “Solamente il tempo potrà aiutare Hamilton”, ha ammesso il Team Principal della Mercedes. “Solamente lavorando sulla comunicazione si capisce cosa vuole ottenere il pilota e a quel punto si cerca di sistemare l’auto per soddisfare le sue esigenze. Semplicemente, Lewis cerca qualcosa di diverso rispetto a Nico”.
Al momento, quella della Mercedes sembra la miglior formazione di piloti in pista. Perché entrambi hanno voglia e possibilità di vincere e da nessuno dei due ci si aspetta un passo falso, perché in questa fase è impossibile abbassare la guardia. Per questo – e per una miriade di altre ragioni – abbiamo di fronte il miglior duo di piloti per una squadra di Formula 1.
“Vogliamo che i nostri piloti siano quanto più vicini possibili e si spingano a fare meglio l’un l’altro”, ha spiegato Brawn. “Non voglio vedere un pilota che dice di essere felice per aver conquistato il secondo posto, non andrebbe bene. Vogliamo che i nostri piloti, quando si troveranno più indietro, devono trovare il modo di migliorare e ottenere il massimo dalla macchina, da se stessi e della squadra”.