Rosberg: “E’ un sogno”, Hamilton: “Ho sbagliato io”
La Mercedes domina con Nico Rosberg il Gp di Monaco, mentre Lewis Hamilton non riesce a completare la giornata trionfale della Stella a tre punte.
La seconda vittoria in carriera è un sogno che si realizza, un cerchio che si chiude. Nico Rosberg domina a due passi dalla sua abitazione e non sta più nella pelle:
“Questo è il mio Gp di casa, non quello di Germania. Vincere qua è un sogno che si realizza, già quando ero un bambino ero affascinato da questo circuito pazzesco. Sto provando emozioni incredibili, sono momenti difficili da dimenticare”.
Già secondo a Montecarlo dietro Webber l’anno scorso, stavolta Nico si è preso vittoria e palco, sfruttando con killer instinct la meravigliosa pole postition di sabato.
Nella prima parte di gara le due frecce d’argengo hanno fatto l’andatura, a dire il vero mantenendo un ritmo abbastanza blando, con l’unico scopo di preservare le gomme. Tanto tra questi muretti non si passa e al bravo Rosberg è bastato restare freddo per regalarsi questo prestigioso trionfo.
“A Barcellona ho chiuso a 70 secondi da Alonso, qui abbiamo vinto. Non mi sento di parlare di chance iridate o cose simili, questa gara è una storia a se. Non posso pensare al campionato, penso solo a godermi Montecarlo. Però oggi non ho avuto problemi a risparmiare le gomme…” così ha chiuso raggiante il pilota tedesco.
L’altra faccia della medaglia in casa Mercedes è il numero 10 di casa, quel Lewis Hamilton che ha pagato il decimino di distacco in qualifica dal teammate con il prezzo più alto, ovvero una medaglia di legno leggermente deludente.
Hamilton è stato beffato dalla safety car, che entrando a cavallo dei pit stop lo ha costretto ad accodarsi in pit lane dietro a Rosberg, con il risultato di fargli perdere la seconda piazza a favore del duo della Red Bull.
Ma Lewis non si assolve, e fa sana autocritica: “Non mi appello alla sfortuna, questo week end le cose non sono andate bene per me. Complimenti a Nico. Il secondo posto l’ho perso anche per colpa mia, non solo per la safety. Dovevo mantenere un gap da Nico di sei secondi, mentre ero leggermente più lontano. Ho sbagliato”.