McLaren, Monaco in chiaroscuro. Sesto Button, fuori Perez
Discreto il piazzamento di Jenson Button. Costretto al ritiro a 5 giri dalla fine, invece, Sergio Perez, autore di diversi sorpassi al limite. Non sono mancati momenti di tensione tra i due compagni di squadra.
“Non è stato un Gp di Monaco brillante per i nostri alti standard, ma è ancora record del mondo, con 64 granpremi consecutivi a punti per la Vodafone McLaren Mercedes”. Si consola così, su Twitter, la scuderia di Woking, dopo aver visto sfumare, a pochi giri dalla fine, la possibilità di vedere entrambi i propri piloti a punti.
Mentre Jenson Button, tra una scaramuccia e l’altra con il suo compagno di squadra, ha corso una gara relativamente regolare a seguito del trenino guidato da Sebastian Vettel, con l’unico acuto nel sorpasso effettuato al 69esimo giro su Fernando Alonso, Sergio Perez ha animato la domenica monegasca con una guida aggressiva, alla Hamilton dei primi anni. Il messicano ha cercato spazi dove non ce n’erano e messo a segno una serie di sorpassi, tutti molto simili, alla chicane posta in fondo al tunnel, con manovre un po’ al limite dal punto di vista della correttezza. Ma chi troppo vuole, nulla stringe: le sue velleità sono state spente da una sportellata di Kimi Raikkonen a poche tornate dal traguardo.
Andando nel dettaglio degli episodi, la partenza vede Button migliore tra i primi. E’ l’unico a guadagnare una piazza, nei confronti di Sutil, e a risalire in ottava posizione, immediatamente dietro il compagno di squadra. Qui comincia la lotta in casa, con l’inglese che sembra avere una marcia in più, ma non riesce ad avere la meglio sul messicano, che taglia per due volte la chicane. Parte la guerra psicologica a colpi di di team-radio: alla fine a decidere è il muretto, che, visto il doppio taglio della chicane, invita “Checo” a cedere la posizione a Button al decimo giro.
Il pilota inglese si attesta dietro Fernando Alonso e sembra trovare il varco giusto al 42esimo giro. I due però si toccano, e ad approfittarne è Sergio Perez che, immediatamente dietro, infila Button alla chicane in uscita della galleria, con una manovra molto decisa e per nulla apprezzata dall’inglese. Perez punta allora lo spagnolo della Ferrari e, al 44esimo, sempre in uscita dal tunnel, lo costringe fuori dalla traiettoria ideale. Alonso taglia la chicane per non arrivare al contatto e, dopo l’interruzione della gara a seguito del brutto incidente di cui è vittima Pastor Maldonado, il ferrarista gli cede la sesta posizione per evitare di incorrere in penalità.
Con Sutil in grande recupero e Button attestato sull’ottava piazza, ad infiammare la gara dopo l’ultima safety car è nuovamente Sergio Perez. Il messicano prova ad attaccare Kimi Raikkonen come in precedenza aveva fatto con Fernando Alonso, ma taglia la chicane insieme al finlandese, e il tentativo di arpionare la quinta posizione finisce in un nulla di fatto. Al 69esimo giro, con i piloti tutti molto vicini tra loro, ci riprova. Stavolta Kimi Raikkonen gli chiude la traiettoria: i due vanno al contatto, il pilota della Lotus rimedia una foratura, mentre il giovane messicano della McLaren danneggia irreparabilmente l’impianto frenante della sua vettura. Il suo ritmo scende vistosamente e, al 74esimo giro, è costretto al ritiro. Non prima di aver nuovamente rischiato il contatto con il compagno di squadra.
“Avevo fatto una gran gara, superando vetture per tutto il pomeriggio. A mio parere Kimi non mi ha lasciato abbastanza spazio quando ho cercato di passarlo all’uscita del tunnel. Il risultato è che sono stato schiacciato contro il muro all’entrata della chicane”, sostiene Sergio Perez. “E’ frustrante ritirarsi da un gran premio in cui hai guidato bene e velocemente, specialmente a così poco dal traguardo. Sono molto dispiaciuto, per il team e per me stesso“. Non una parola sulle scaramucce con Jenson Button, che da parte sua, afferma, serafico: “E’ un peccato che il ritiro di Checo ci abbia impedito di prendere più punti, sarebbe stato un grosso passo avanti per la squadra, ma io fatto un buon piazzamento e il nostro ritmo è stato buono. Dunque possiamo vedere il bicchiere mezzo oggi“.
“Oggi eravamo lì, è chiaro che lo sviluppo della MP4-28 è positivo“, ha dichiarato il Team Principal Martin Whitmarsh. Che guarda al prossimo appuntamento, tra 15 giorni. Ricordando il numero di vittorie della McLaren in Canada (ben 13, tante quante quelle totalizzate dalla Ferrari), Whitmarsh afferma: “Non sto prevedendo che arriverà la vittoria numero 14 per la McLaren, ma senza ombra di dubbio daremo il 100%, a partire da adesso, per essere il più competitivi possibile“.