McL: “I nostri piloti liberi di sfidarsi. Tra loro è tutto chiarito”
In casa McLaren assicurano ancora una volta che le scintille in pista viste in Bahrain tra Sergio Perez e Jenson Button non devono preoccupare troppo i tifosi: il rapporto tra i piloti non creerà problemi alla squadra.
L’agguerrito duello tra Button e Perez nel deserto del Bahrain, domenica, ha tolto il fiato a più di uno spettatore. Ma, lungi dallo scatenare una polemica fratricida come quella recentemente vissuta in Red Bull, gli uomini di Woking confidano di aver appianato ogni possibile divergenza con il loro caratteristico aplomb.
Dopo Martin Whitmarsh, infatti, Sam Michael getta acqua sul fuoco raccontando, in un’intervista concessa ad AUTOSPORT, di una riunione a quattro nel dopo gara in cui è stata chiarita subito la situazione con i due piloti: “Ovviamente Martin ed io abbiamo parlato a Jenson e Checo. Entrambi hanno potuto esprimere il loro punto di vista, e noi abbiamo spiegato la posizione della squadra. Ed è una posizione molto semplice: permettiamo ai piloti di correre, di sfidarsi apertamente, e in cambio vogliamo che rispettino la nostra fiducia e che non ci deludano. È stata una buona discussione: sia Jenson che Checo erano disposti non solo a parlare ma anche a chiarirsi tra di loro”.
Il duo McLaren ha capito di avere esagerato durante la gara, ciascuno a suo modo: “Checo era ovviamente soddisfatto della propria prestazione – che l’ha portato anche a superare la Ferrari di Fernando e la Red Bull di Mark – soprattutto dopo un fine settimana difficile come quello di Shanghai. Ma ha riconosciuto che in certi momenti è stato troppo vicino al limite, contro il suo compagno di squadra. Allo stesso modo, Jenson ammette che durante la corsa ha reagito a volte troppo duramente” afferma Michael, riferendosi chiaramente ai team radio con cui il Campione del Mondo 2009 chiedeva alla squadra di “tranquillizzare” Sergio Perez.
Michael ammette, comunque, che momenti critici come quello vissuto a Sakhir sono un effetto collaterale prevedibile della decisione di lasciare liberi i propri piloti: “La squadra deve accettare che, di fronte a quello che stava accadendo, non dare ordini di scuderia non è esattamente una strategia prudente”. Nonostante questo, nessuno a Woking è pentito della scelta fatta, ed anzi il Direttore Sportivo considera tale strategia un elemento di cui la McLaren deve andare orgogliosa: “Questo è il modo in cui corriamo – così è sempre stato e così sempre sarà. Alcune delle battaglie più emozionanti della F1 moderna hanno visto come protagonisti Ayrton Senna ed Alain Prost che lottavano entrambi a bordo di una McLaren, e Ron Dennis non intervenne. Anche Jenson e Lewis hanno avuto duelli che hanno fatto salire notevolmente la tensione al muretto nelle scorse tre stagioni, ma la squadra non li ha mai fermati”. Questo non significa, chiarisce Sam Michael, che la McLaren non riconosca che ci siano momenti in cui degli ordini di scuderia possano diventare necessari, ma dichiara che in una situazione del genere i piloti non farebbero fatica ad accettarli. E aggiunge che, comunque, non era il caso di domenica.
“La F1 è una competizione di automobili, e competizione è la parola chiave in questo caso. Gli spettatori e noi tutti ci siamo innamorati di questo sport da bambini per vedere duelli ruota a ruota. Questa è la filosofia McLaren, e non cambierà”. I piloti, quindi, non rientrano attualmente nella lista dei problemi del team inglese: “Abbiamo scelto Jenson e Checo perché volevamo Jenson e Checo. Sono due piloti pronti a sfidarsi, ed è quello che vogliamo”.