Mercedes in Cina, quattro sfumature di grigio

La pole e il terzo posto di Hamilton, il ritiro di Rosberg, il passo da trovare. La Mercedes coglie il secondo podio consecutivo ma cerca il ritmo dei migliori.

lewis

Viste le premesse, il terzo posto finale di Hamilton, dietro Alonso e Raikkonen, potrebbe sembrare un bottino magro per la Mercedes. Le Frecce d’Argento partivano infatti dalla pole position dell’inglese e dalla quarta posizione di Nico Rosberg, poi ritiratosi per un problema alle sospensioni posteriori. Ma, in fondo, è al bicchiere mezzo pieno che gli uomini in grigio dovranno guardare. Il secondo podio consecutivo di Lewis, dopo l’altro terzo posto conquistato in Malesia, è la prima “doppietta” del new deal Mercedes dopo il ritorno in Formula 1 in veste ufficiale, nel 2010.

Una gara quindi dalle quattro sfumature, quella degli uomini di Ross Brawn qui a Shanghai. Un grigio più argenteo, quello della Pole di Hamilton e del podio che è comunque positivo; uno meno brillante, del passo che non regge il confronto diretto con Ferrari e Lotus; uno più sbiadito ma che guarda all’immediato futuro con speranza, del lavoro da fare per capire dove  e come migliorare; uno quasi nero, del ritiro per guasto di Rosberg.

La cronaca. Hamilton parte in testa e ci resta, mentre dietro le due Ferrari scattano benissimo e si piazzano alle sue spalle. Raikkonen perde appunto due posizioni e fa un po’ da tappo a Rosberg, che perde una posizione a vantaggio di Massa. Ma il leit-motiv del passo che non c’è si presenta subito, al quinto giro. In fondo al rettilineo dei box Alonso e Massa passano Lewis, che non può nulla contro le due F138 e il loro DRS. Al giro successivo Hamilton effettua il primo dei suoi tre pit stop, montando gomme medium. Rosberg viene superato da Vettel, che sfrutta la sua diversa strategia: partiva nono con gomme medium. Nella prima girandola di pit, Hamilton riguadagna il secondo posto. Vettel e Button sparigliano un po’ le carte rispetto al resto dei top driver che passano dalle soft alle medie. L’anglo-caraibico comunque rimane dietro Alonso: sono secondo e terzo dietro Button.

Iniziano i problemi per Rosberg che, dopo un paio di pit stop, è costretto a ritirarsi, dopo aver sofferto di sottosterzo, per un guasto alle sospensioni posteriori. Siamo già al secondo ritiro per il tedesco in sole tre gare. Hamilton invece prosegue, la sua strategia segue quella di Alonso, ma non è mai nelle condizioni di impensierire l’asturiano della Rossa. Al 24esimo giro Hamilton è sesto, al 29esimo utilizza il suo DRS e passa Button. Al 32esimo lap Lewis è secondo, 11 secondi dietro Fernando. Ma la svolta avviene sei giri più tardi: dopo il terzo pit stop il pilota AMG Mercedes perde la seconda piazza a vantaggio di Raikkonen. Le posizioni di testa rimangono quindi invariate fino alla fine: Alonso si invola verso la sua 31esima vittoria in carriera, Raikkonen conquista un ottimo secondo posto, Hamilton si deve accontentare del bronzo, difeso coi denti fino all’ultima curva, vista la straripante remuntada di Vettel che, con gomme soft e freschissime, vola e mangia secondi all’alfiere di Stoccarda, ma rimane quarto.

A fine gara Hamilton si è detto comunque soddisfatto del podio, ma voglioso di capire cosa manca alla sua monoposto per avere un passo competitivo e sufficiente per combattere con i diretti concorrenti: “Non ho ben capito dove perdiamo. Oggi è stato il passo generale a mancarci. C’è certamente un paio di aree della monoposto sulle quali dobbiamo concentrarci. Abbiamo alcuni aggiornamenti e dobbiamo continuare a migliorare. Dobbiamo capire dove perdiamo e migliorare proprio in quelle zone. Sono comunque abbastanza contento del terzo posto, anche se avrei preferito vincere. Alonso e Raikkonen era un po’ troppo veloci per noi. Sono stato in grado di mettere un po’ di pressione su Kimi, ma non di superarlo“.

Insomma il grigio Mercedes-Benz, quello argenteo, c’è. Si tratta ora di trovare e usare le giuste sfumature. La tavolozza ce l’ha in mano quel “paesaggista” anglo-caraibico che risponde al nome di Lewis Hamilton. I mecenati di Stoccarda attendono.

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