Vettel fa la pole in Malesia. Webber chiude quinto
Dopo una Q1 e una Q2 difficili la Red Bull, forse anche grazie alla pioggia e ad un tempismo perfetto, trova la zampata vincente, mettendo Vettel in pole position. Mark Webber chiude in quinta posizione, dietro le due Ferrari e la Mercedes di Hamilton.
Lungi dal pensare che sia la “solita” pole position, di quelle ottenute in scioltezza, alla “Perfettel” insomma. Quella conquistata in Malesia è stata una pole sofferta, quasi inaspettata, viste le difficoltà evidenziate nella prima manche di qualifica. Sia Vettel che Webber, infatti, hanno avuto vita difficile in Q1, riuscendo ad evitare il taglio di un soffio, nonostante la mescola più morbida (Pirelli White Medium, ndr).
Prima manche che è stata caratterizzata da un comportamento anomalo delle gomme, con la mescola più dura (Pirelli Orange Hard, ndr) addirittura più veloce dalla mescola morbida, quella con la quale solitamente si fa la pole. Contrariamente a quanto succede di solito, abbiamo visto tanti piloti scendere in pista subito con la mescola più morbida, tra cui anche i due della Red Bull; l’effetto, però, non è stato quello di piazzare Seb e Mark in cima alla lista dei tempi, lontani dal pericolo “ghigliottina”, bensì proprio quello opposto, con Vettel addirittura quindicesimo.
Stessa situazione in Q2, con la RB9 incapace di dettare legge, anche se c’è da dire che (fonte Paul Hembery) pare che Vettel abbia utilizzato lo stesso set usato in Q1 e quindi, data la pioggia in Q3, avrebbe a disposizione ben 5 treni nuovi, 3 di hard e 2 di medie, da utilizzare per la gara. Va aggiunto però che, visti i tempi in Q1 e Q2, il grande risultato di Vettel potrebbe essere dovuto alla pioggia e al rendimento delle gomme intermedie obbligate in Q3;. Più precisamente, Vettel ha sfruttato una tempistica perfetta, visto che è stato uno degli ultimi a segnare il proprio tempo, approfittando quindi di condizioni migliori di pista rispetto a chi era transitato prima di lui (Hamilton e Alonso).
Una delle possibili letture potrebbe essere data dall’assetto più carico adottato sulla RB9, magari in previsione di pioggia sia in qualifica che in gara. Ciò spiegherebbe i tempi “alti” nelle prime due manche, con pista asciutta e veloce, e il tempone sparato con la pista in condizioni di aderenza precaria, quando serve più carico. A confermare tale circostanza è lo stesso Vettel, che racconta così le sue qualifiche:
“E’ stata una sessione molto interessante – commenta Vettel in conferenza stampa. Sapevamo che era prevista la pioggia. L’aspettavamo già ad inizio delle qualifiche, ma non è arrivata quando pensavamo. Quindi abbiamo avuto un approccio un po’ diverso rispetto agli altri. La Q2 è stata al limite e probabilmente la pioggia ci ha aiutati un po’, altrimenti sarei dovuto uscire di nuovo. In Q3 era molto chiaro che il circuito era da gomme intermedie. La pista era molto insidiosa e non sapevamo se sarebbe arrivata altra pioggia. Sono un po’ sorpreso dal distacco che ho sugli altri, ma è stato un buon giro e sono contento perché la pista era insidiosa e c’erano zone più bagnate di altre. Però sono stato veloce e soprattutto ho risparmiato molte gomme per domani, e ciò potrebbe essere cruciale”.
L’altro pilota della Red Bull, Mark Webber, non riesce a bissare il risultato della settimana scorsa, piazzandosi in quinta posizione, dietro le due Ferrari di Massa ed Alonso e la Mercedes di Hamilton. Per lui l’obiettivo sarà fare innanzitutto una buona partenza e poi scegliere la strategia giusta, approfittando di ogni circostanza, pioggia compresa.