Toni rilassati e sorrisi tra Vettel e Alonso: ma durerà?
Toni rilassati e parole di reciproco rispetto tra Alonso e Vettel nella prima conferenza stampa della stagione a Melbourne.
La prima conferenza stampa dell’anno è un po’ come il primo giorno di scuola. Ci si ritrova seduti “ai banchi”, pronti a rispondere alle domande più strane, e di fianco ti ritrovi amici e rivali che ti accompagneranno per un’altra avventura.
Così è stato anche oggi. Solite domande, solite dichiarazioni. Finché non s’alza una mano di un collega tedesco che, una volta presa la parola, chiede: “Sebastian, Fernando: potreste dirci cosa pensate l’un l’altro come persona e come pilota?”. Semplice, quasi banale in questo contesto. I due si guardano, scappa qualche sorriso. E’ proprio il primo giorno di scuola.
Risponde Alonso: “Beh, penso che come pilota, in realtà non c’è molto da dire: è diventato tre volte Campione del Mondo battendo tutti i record in termini di vittorie, giri veloci e pole position, nel 2011 ha fatto quasi un campionato record e questo non può essere solo merito della macchina. Anche con un buon pacchetto, il pilota deve fare la differenza. Seb ha guidato alla perfezione negli ultimi anni, per questo è Campione del Mondo e sarà un duro rivale anche in futuro. Come persona, non so. Non passiamo molto tempo insieme. Apparteniamo ad una generazione diversa. Non abbiamo gareggiato insieme in kart o cose simili. Sembra un ragazzo normale, non saprei dirvi altro”.
Parole pesate anche per Vettel: “Lo ringrazio molto. Penso che, come pilota, io non debba assolutamente presentare Fernando. Credo sia uno dei piloti più rispettati e riconosciuti al mondo. Credo in ogni caso abbia grandi capacità di essere sempre al limite. E’ un pilota molto intelligente e penso che sia la ragione per cui è sempre stato in lotta per il titolo fino alla fine, in tanti anni di carriera. Per fortuna abbiamo avuto il sopravvento negli ultimi anni, ma sicuramente lui sta facendo del suo meglio per darci del filo da torcere. Come persona, come ha giustamente detto lui, non trascorriamo molto tempo insieme, quindi per me è un pilota come un altro”.
Poi, rivolgendosi a Fernando con il volto sorridente, il numero 1 di Milton Keynes ha aggiunto: “Non bevo caffè, quindi non ti sto invitando a prenderne uno, ma se vuoi ti posso invitare per una Red Bull se ti va di parlare”.
Toni rilassati, sorrisi. Ma quando si spegnerà il semaforo all’Albert Park, tutto ciò sarà un lontano ricordo.