Toto Wolff: “In Mercedes non avrò alcun margine d’errore”
Toto Wolff ha dichiarato ai microfoni di Autosport che questo 2013 sarà già una stagione decisiva, sia per quanto riguarda l’AMG Mercedes, sia per quanto riguarda il suo futuro in seno al nuovo team che punta decisamente ai primi quattro posti nel Costruttori a fine anno.
“Da un grande potere derivano grandi responsabilità“. Non stiamo parlando di un classico episodio di un amato supereroe dei fumetti, ma di Toto Wolff, che ha scelto poche settimane fa la strada, affascinante quanto difficile, che lo ha portato ad essere uno dei responsabili del team AMG Mercedes.
Dopo tre anni di fallimenti, nonostante Mercedes abbia rilevato strutture e know-how dell’ex Brawn GP Campione del Mondo 2009, a Brackley (o meglio, a Stoccarda) non hanno più molta pazienza. Gli ingaggi di Lauda, lo stesso Wolff dalla Williams e soprattutto Hamilton sono stati una dichiarazione palese d’intenti dei vertici tedeschi del team: “Ora o mai più“.
Chiaro, in pochi pretenderebbero di passare da un triennio da una vittoria appena, condita da qualche sporadico podio, ad una stagione piena di successi con titoli mondiali annessi. Ma il tempo per il nuovo progetto è poco. Ora gli uomini ci sono, le strutture ed il budget non sono mai mancati, ora si attendono risultati praticamente immediati.
“So bene di avere il collo tra il coltello e il tagliere” ha ammesso ai microfoni di Autosport Toto Wolff. “So e sappiamo di non poter fallire. Non abbiamo più tempo per permetterci di farlo. Andando via dalla Williams non ho fatto una scelta azzardata solo sul campo lavorativo, ma anche economico. Sono alla Mercedes da due settimane ma a nessuno importa da quanto tempo sono qui. Importa solo quanto faccio bene il mio lavoro“.
Wolff sa bene che in questa stagione lo status dell’AMG Mercedes dovrà forzatamente passare da “promessa mancata-delusione” a “Top Team”, ovvero il ruolo a cui Mercedes aspira dal primo giorno del rientro in F1: “L’obiettivo di Stoccarda è quello di essere finalmente un top team. Se non riuscissimo è logico verrebbero ad analizzare anche il mio operato, sarei certmente responsabile. Se riuscissimo ad issarci sempre nelle prime posizioni in ogni GP ed a terminare tra i primi quattro team a fine stagione sarebbe già una buona cosa“.
“La cosa positiva“ ha concluso il nuovo dirigente di Brackley“è che avrò il grilletto della pistola da poter schiacciare. Ho l’arma in mano e sta a me decidere come utilizzarla. Non avrei mai accettato una sfida come questa se non mi fossi ritenuto in grado di poter fare bene e di vincerla“. OK, gli intenti sono certamente più che buoni, così come il team. Ora parola alla più sincera e spietata delle realtà: la pista.