Alonso e Vettel in Ferrari? Per Domenicali è da escludere

La Ferrari continua a sostenere la tesi che Alonso e Vettel non potranno mai lavorare insieme per la stessa squadra. Domenicali ha anche commentato le parole di Marko sullo spagnolo.

Alonso VettelI tifosi Ferrari che sognavano un Dream Team con Fernando Alonso e Sebastian Vettel, sappiano che tutto ciò rimarrà solo una fantasia. Lo ha voluto ribadire oggi Stefano Domenicali, Team Principal della Rossa, nel corso della sua conferenza stampa a Madonna di Campiglio.

Stuzzicato dalle domande incalzanti sul futuro compagno di squadra di Alonso, Domenicali ha fatto riferimento alle parole di Montezemolo di qualche settimana fa quando, durante la cena di Natale, disse: “Difficile che i due possano coesistere, ma se Fernando un domani andasse alle Hawaii…”.

Il riferimento è chiaro: la Ferrari esclude la prospettiva di due mastini all’interno dello stesso box. Tuttavia, la stima che Maranello ha per un campione come Vettel è sotto gli occhi di tutti. Considerando che il venticinquenne pilota tedesco è ancora nel pieno della propria carriera, non si può certo escludere che un giorno passeggerà nel paddock di Rosso vestito. “Abbiamo sempre detto che un dream team è qualcosa di straordinario se è ben gestito e se le cose funzionano bene”, ha ammesso Domenicali. “Ma per ora, questo non è il nostro obiettivo. Dobbiamo massimizzare l’equilibrio delle nostre performance con questa squadra. Non è solo una questione valida per la F1. Se si mettono i numeri uno insieme intorno ad un tavolo, può avere risultati dannosi più che positivi. Ribadisco, per il momento, non è questo il nostro obiettivo”.

E parlando dei rivali della Red Bull, Domenicali ha anche avuto modo di commentare le parole di Helmut Marko su Fernando Alonso, accusato di fare troppa politica. “Onestamente, credo che Fernando sia focalizzato sulle prestazioni e, come sempre, ci sono alcune persone che pensano a come distrarli. Ma, dal mio punto di vista, posso assicurare che l’obiettivo della Ferrari è quello di dare una risposta in pista, piuttosto che adesso a parole, perché queste non contano molto”.

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