E’ il nuovo leader della McLaren. Button è pronto

“Io e Lewis abbiamo imparato l’uno dall’altro, anche se lui non lo ammette. Ma ora potrò sviluppare la macchina come meglio credo!”

Dopo il trasferimento di Hamilton alla Mercedes e l’arrivo, al suo posto, di Sergio Perez, ora Jenson Button è pronto al suo nuovo ruolo di leader della McLaren, dopo tre anni di convivenza, scomoda ma sempre corretta, con l’anglo-caraibico. Somerset Boy si dice pronto ad affrontare questa nuova responsabilità, conscio che la concorrenza interna non sarà più asfissiante e ingombrante come nelle ultime tre stagione con Lewis.

Hamilton, tra i due, era infatti il vero padrone di casa, il “figlio prediletto”. Correva con la McLaren da sei anni, il doppio rispetto a Jenson. Nei tre anni insieme, Lewis ha collezionato 10 vittorie, mentre Button 8. E in due occasioni il neo-pilota della Mercedes è finito davanti al compagno nella Classifica Generale. Quest’anno, in particolare, di soli 2 punti (190 per Hamilton, 188 per Button). Adesso Button, classe 1980, dovrà confrontarsi con il giovane e rampante messicano, in arrivo dopo due anni in Sauber e dopo un lungo periodo “in odor di Ferrari”. Ma Somerset Boy non sembra affatto subire la pressione del suo nuovo ruolo. Lo abbiamo già visto leader di un team nell’anno della Brawn GP, come anche in casa BAR, subito dopo l’addio di Villeneuve:

Non è la prima volta che mi succede e no vedo l’ora di condurre il team: è un tipo di situazione che tira fuori il meglio di me. Posso realmente costruirmi il team attorno e spingerlo nella migliore direzione per avere la monoposto che voglio. Tutti noi abbiamo uno stile di guida diverso. Nel mio caso, io ho bisogno di sviluppare la macchina sotto di me e sentirmici a mio agio. Se la macchina è neutrale e non-bilanciata, allora per me non funziona. Io devo poter sviluppare la macchina e indirizzare il lavoro di progettazione in base a ciò che meglio mi si adatta, e non credo che tutti siano in grado di fare meglio di me in quella posizione. Il mio problema è quando non riesco a portare la macchina a quel punto di sviluppo, in quel caso trovo molte difficoltà“.

Infine il Campione del Mondo 2009 ha anche ricordato il suo lavoro insieme a Hamilton: secondo Jenson entrambi hanno imparato l’uno dall’altro.

Lewis è un pilota estremamente veloce, ha una velocità che non molti hanno -per ciò che riguarda il passo sul giro singolo-, ma come sappiamo, la Formula 1 non si corre sul single lap. E’ la gara che ti fa ottenere punti. Certamente non è stato facile averlo come compagno di squadra in quanto a velocità, ma è stato anche un buon compagno con cui lavorare e sviluppare la macchina. Penso che in questi anni lui abbia imparato tanto in quanto a gestione delle gomme lungo un’intera gara, e non in un singolo giro lanciato. E’ stata una buona partnership quella fra di noi, anche se lui dice di no, entrambi abbiamo imparato dall’altro, e questo ci ha fatto migliorare come piloti.”

 

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