Adrian Newey: “La RB8 mi ha fatto innervosire…”
Il direttore tecnico della Red Bull ha spiegato come la RB8 gli abbia dato filo da torcere prima di raggiungere la giusta consistenza che ha portato Vettel alla vittoria.
Non lo diresti mai, dopo che è riuscito a modificarla ad uso e consumo di Sebastian Vettel, eppure quel geniaccio di Adrian Newey ha ammesso che l’ultima monoposto campione del mondo, nonchè sua creatura, l’ha innervosito non poco.
“La macchina è sempre stata veloce; abbiamo vinto in Bahrain con Sebastian e a Monaco con Mark, eppure non riuscivamo a trovare la giusta consistenza. E questo per un ingegnere è molto frustrante perchè la verità è che non riuscivamo a capire bene la monoposto. Il primo passo avanti l’abbiamo fatto a Valencia, ma la vera svolta tecnica è arrivata a Singapore. Da lì abbiamo messo in pista una macchina completa, che ha permesso a Vettel di vincere quattro gare di seguito e il titolo mondiale”.
Sette vittorie contro le dodici del 2011, un campionato sudato e qualche ritiro di troppo. In effetti la Rb8 non ha dato quella sensazione di dominio netto a cui ci eravamo abituati, almeno fino alle ultime gare. Quando, ancora una volta, il tecnico inglese ha fatto la differenza, con le solite soluzioni che hanno fatto discutere non poco.
Mappature, scarichi, muso di gomma, l’impressione dall’esterno era quella di un Newey sbizzarrito che si divertiva a inventarsene una a gara giocando tra le pieghe del regolamento.
E invece anche il progettista più bravo della F1 ha avuto i suoi bei grattacapi per rendere l’ultima nata in casa Red Bull una monoposto vincente. Che poi alla fine ci sia riuscito egregiamente è un altro paio di maniche. Quelle che devono rimboccarsi McLaren e soprattutto la Ferrari se vogliono colmare un gap tecnico che per ora appare ancora importante.