La FIA pensa ad una patente a punti per i piloti di F1
Dal Paddock di Austin, notizia riportata anche dal settimanale Autosprint, è girata voce che la FIA starebbe pensando di introdurre una “Patente a punti” per i piloti del Circus di F1 già dalla prossima stagione.
Dopo il caso-Grosjean, il quale è stato il primo driver ad essere squalificato dal 1996 a questa parte, a Parigi avrebbero deciso di limitare le possibilità di compiere scorrettezze introducendo un sistema a punti simile a quello che vige sulle strade del Regno Unito.
Tutti i piloti partirebbero da zero punti. Le eventuali infrazioni nei GP porterebbero punti/malus al pilota protagonista della scorrettezza e, giunti così alla soglia dei 12 punti, il pilota in questione verrebbe automaticamente squalificato e salterebbe la gara successiva.
Chiaramente il tetto (o limite) di punti da raggiongere per incorrere nella sanzione deve ancora essere stabilito, ma il modello che verrebbe adottato in F1 dovrebbe avvicinarsi molto a quello britannico.
Le infrazioni che porterebbero punti/malus ai piloti, non si dovrebbero limitare alle sole “azioni sportive”, bensì anche di comportamento, il quale sarebbe monitorato per tutto il Weekend di gara. Sarebbero conteggiati dunque anche i ritardi alle conferenze stampa, alla parata della domenica mattina e non sarebbero tollerati linguaggi come quelli uditi dal pubblico ad Abu Dhabi, dove Raikkonen e Vettel si sono resi protagonisti di “battute” contenenti parole ritenute eticamente contestabili. I due infatti sono stati poi ripresi da Jean Todt in persona, arrabbiato (e non poco) per ciò che è stato udito in mondovisione.