Ad Austin Alonso è terzo: Mondiale un miraggio

Il distacco di Alonso da Hamilton e Vettel, arrivati al traguardo a 6 decimi l’uno dall’altro, ci dice tutto su questo GP degli Stati Uniti e sulle possibilità della Ferrari di vincere: oltre 39 secondi significa che Alonso non poteva fare di più; non poteva andare oltre; ha fatto quello che doveva e poteva fare. Hamilton vince, dopo una bellissima battaglia col tedesco della Red Bull, e fa un piccolo regalo al Cavallino. L’altro regalino glielo fa l’alternatore di Webber, che al 17° giro è costretto al ritiro. Secondo all’arrivo Seb Vettel, che ha tenuto duro per tutta la gara per non farsi superare da Lewis, ma poi è dovuto capitolare. Tuttavia l’alfiere dei Bulls non si è fatto mai staccare, rimanendo sempre a poco più di 1 secondo Campione del Mondo 2008. Massa finisce in quarta posizione, davanti a Button.

Ma come detto la lettura della gara sta tutta in quei quasi_40_secondi di distacco fra la F2012 di Alonso e la Mp4-27 di Hamilton e la RB8 di Vettel. Non poteva fare di più Fernando, non poteva fare di più la Ferrari: gli uomini del Cavallino le hanno infatti provate tutte per mettere il pilota di Oviedo nelle migliori condizioni per ricucire il distacco da Sebastian. E così il nono posto in griglia per Nando è diventato prima ottavo, per la penalità a Grosjean, poi settimo: la Ferrari ha rotto i sigilli del cambio di Massa, che sarebbe partito 6°, così da far avanzare Alonso e soprattutto farlo scattare dal lato pulito del tracciato. Corsia che aveva perso dopo la penalità al francese della Lotus. Così Alonso è scattato dalla settima posizione, Massa dalla undicesima. Ottimo lo start dello spagnolo di Maranello, che si porta in quarta posizione. Massa da 11# a 10#. Ma Vettel e Webber volano, lì davanti. Hamilton insegue, quindi Alonso. Poi la rincorsa dell’inglese alla leadership, che comincia col sorpasso su Webber.

Al secondo giro, Alonso è già a +3.2 secondi da Hamilton. Al sesto giro Hamilton mette nel mirino Vettel, verso cui Alonso paga già un distacco di oltre 7 secondi. 7 giri più tardi, mentre l’anglo-caraibico continua a rosicchiare decimi a Vettel, Alonso continua a perderne: ha già un ritardo di 11.2 secondi dal leader. Si capisce che più di così Alonso non può fare. Intanto, dopo una serie di sorpassi, al 16° giro, Massa si è portato in sesta posizione. Un giro più tardi si ritira Webber: gli avevano comunicato, via radio, un problema al KERS. Ma il guasto si rivela più serio e Mark è costretto a fermarsi. Confermerà che si è trattato dell’ennesimo flop del famigerato alternatore.

Vettel continua a guidare la gara, davanti ad Hamilton e Alonso. Dopo il carosello dei pit-stop le posizioni di vertice torneranno le stesse. Per ultimo si ferma Button, che esce dietro Massa e Grosjean. Alonso, durante il suo pit, aveva avuto un intoppo nel cambio della ruota posteriore destra. Perde un po’ di tempo, ma alla fine non lo danneggerà. Al 42° giro la svolta, anche per la Ferrari: Hamilton passa Vettel. Alonso rimane, molto staccato, in terza posizione. Mentre Massa consolida il suo quarto posto, arginando la rimonta di Button, che chiuderà appunto quinto. Finisce quindi con un podio inedito, con tre Campioni del Mondo che rappresentano certamente i driver più in forma e con più talento di questa F1: Hamilton, Vettel e Alonso. Quindi Massa, Button, Raikkonen, Grosjean, Hulkenberg, Maldonado e Senna. Tutto questo mentre la Red Bull vince il terzo titolo Costruttori della sua storia.

Ora si guarda a Interlagos, per il GP del Brasile, che farà calare il sipario su questa stagione 2012. Vettel, forte di questo secondo posto, arriva con 13 punti di distacco su Alonso, che ha poche chance di avere la meglio sul tedesco. Ancora una volta la chiave di volta sarà, per cominciare, nella Qualifica. Alonso deve partire davanti a Vettel e tentare il tutto per tutto per agguantare la vittoria. In questo caso, per vincere il titolo, se Fernando arriva primo deve sperare che Vettel non vada oltre il 5# posto. Nel caso in cui Alonso arrivi 2#, Vettel dovrebbe chiudere all’ottavo posto o peggio; mentre in caso di un terzo posto dello spagnolo, il tedesco non dovrebbe fare meglio di decimo. Ma è molto improbabile che, se Vettel non dovesse uscire di gara, possa posizionarsi così indietro. L’unica chance per Alonso è che Seb si ritiri. Per il resto, per tornare al quid iniziale, sono quei 40 secondi di distacco che spengono ogni possibile ottimistico entusiasmo per i sostenitori della Ferrari.

 

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