Alonso promuove gli aggiornamenti: “Sembrano funzionare”
Sul nuovissimo tracciato di Austin, la Ferrari – così come tutte le altre squadre – ha dovuto affrontare un “gelido debutto”. L’asfalto sporco, unitamente alle basse temperature, hanno complicato la vita agli uomini di Maranello. Come aveva già anticipato Stefano Domenicali, la Rossa ha sacrificato un po’ di tempo destinato alle prove delle novità per dare la possibilità ai suoi piloti di prendere confidenza con il tracciato.
Questo è stato possibile anche per la quantità minore di soluzioni da provare. Le novità più visibili sono quelle nella zona del diffusore, la stessa che era già stata modificata in India, ora ancora affinata. Nei 150 mm del crash box posteriore, il canale aggiuntivo che porta il flusso nella zona inferiore dell’estrattore è stato leggermente ridotto.
Dopo le libere, Alonso sembra aver promosso gli aggiornamenti portati in Texas dagli uomini di Maranello: “Sembrano funzionare, ma dobbiamo approfondire le analisi dei dati prima di avere una risposta definitiva. Sono contento, ma è anche vero che se facciamo dei piccoli passi gara dopo gara, le cose rimarranno invariate perché gli altri fanno la stessa cosa”, ha ammesso il pilota spagnolo. “Nessuna sorpresa nel vedere le due Red Bull davanti. Nelle ultime gare hanno avuto il pacchetto migliore, quindi è un risultato logico. Sappiamo quali sono i nostri punti di forza e cercheremo di lottare con quelli”.
Parlando del tracciato, Felipe Massa ha sottolineato come fosse difficile l’approccio con il nuovo asfalto, praticamente liscio e senza pori: “La mattina la pista era sporca, molto scivolosa. Non mi ricordo di aver mai guidato su un asfalto con così poca aderenza. Poi la situazione è migliorata quando si è depositata della gomma in traiettoria. Questo posto mi piace molto, è molto divertente guidare qui, anche se con questi pneumatici troppo duri sarà un problema mandarle subito in temperatura”.
E proprio riguardo agli pneumatici, il direttore tecnico Pat Fry aggiunge: “Il degrado sembra davvero ridotto, anche se abbiamo davvero pochi dati a disposizione. Uno degli aspetti su cui dobbiamo lavorare è quello della velocità con cui si riesce a mandare in temperatura le gomme, un aspetto cruciale soprattutto per la qualifica”.