Vettel, poker di vittorie come Schumacher e Senna
Quarta vittoria consecutiva per Sebastian Vettel. Un poker di vittorie che non è nuovo al campione tedesco che – già a cavallo tra il 2010 e il 2011 – mise insieme una striscia positiva di quattro successi. Questa volta, però, Seb il poker l’ha fatto nella stessa stagione, a sottolineare la superiorità tecnica del mezzo che guida rispetto agli avversari.
Pochi altri hanno saputo – e potuto – mettere in bacheca quattro medaglie d’oro consecutive. Ci riuscì Jim Clark nel 1963, Jack Brabham nel ’66 e Jochen Rindt nel ’70. Più recentemente, ci sono riusciti Prost nel ’93, Hill nel ’96 e anche Alonso e Button, rispettivamente nel 2006 e nel 2009. Vettel, però, può vantare di aver doppiato questi piloti, ottenendo lo stesso record per ben due volte, come fece Senna nel 1988 e nel 1991, così come Schumacher che si impose nel 1994 e nel 2002.
Senna, Schumacher, Vettel. Attenzione a non fare inutili paragoni, perché ogni pilota è storia a sé. Ma i numeri sono tutti dalla parte del venticinquenne di Heppenheim: ha aperto un nuovo ciclo. E’ stato il più giovane a realizzare una pole, il più giovane a vincere un GP e il più giovane a conquistare un titolo iridato. E’ pienamente lanciato a conquistare anche un nuovo record, il più giovane a conquistare tre titoli mondiali di fila. La monoposto che guida lo agevola, ma viene da chiedersi: Webber sarebbe veramente in grado di replicare le gesta di Seb, se la squadra non gli preferisse nettamente il tedesco? Perché, comunque, i numeri parlano chiaro: su 26 vittorie, Vettel ha vinto 24 volte partendo dalla pole. Se parte davanti, diventa imprendibile.
E se il tedesco andasse a cogliere i successi nelle rimanenti tre prove del Mondiale 2012, andrebbe ad eguagliare il record assoluto di 7 vittorie in sequenza, che detengono Schumacher e Ascari.
Ora che Newey ha trovato e sciolto il bandolo della matassa che ha rallentato la RB8 per metà stagione, Vettel sembra nella condizione migliore per frantumare ogni limite, considerando che la sua guida chirurgica riesce sempre a fare spesso la differenza in qualifica.