Fernando non mollare, non te lo meriti…
Fernando Alonso dopo il quinto posto in qualifica a Nuova Delhi ha lo sguardo perso nel vuoto, la voglia di presentarsi davanti ai microfoni è nulla. Le parole sono poche, pesate e esaustive: “Il quinto posto è la nostra dimensione, per vincere il mondiale dovremmo avere una macchina a livello delle altre. Finchè è stato così eravamo primi in campionato, poi è arrivato Newey…”
Fa male, malissimo, vedere quel Sebastian Vettel – dormiglione per metà campionato – davanti in classifica e in griglia “solo” perchè ha di nuovo un missile sotto il sedere. E Fernando, per la prima volta da quando è in Ferrari, sembra aver accusato un po’ il colpo. Come se fosse rimasto col volante tra le mani, fermo, incredulo, in una dimensione di paradossale malinconia.
Alonso si gira indietro e si vede con quaranta punti di vantaggio su avversari immaturi che si eliminano a vicenda, mentre lui è il pilota più forte, consacrato e iridato in pectore. Basta un mese di Asia e la situazione si stravolge, con una Ferrari formato gambero e l’implacabile Fettèl (come lo chiama Nando) che fa il vuoto. Imponendo di nuovo la sua legge. Non quella del più forte, ma quella di Newey, della corazzata Red Bull.
E allora ecco che Fernando sembra sottotono, iper critico con la squadra e la sensazione è che ormai non ci creda più nemmeno lui. C’è da capirlo; anni di “numeri” alla guida per ritrovarsi, molto probabilmente, con il terzo titolo sfumato. Una maledizione per un pilota che a trentun anni sperava di aprire un ciclo di vittorie in Ferrari, non certo di sconfitte.
Ma un eventuale crollo psicologico sarebbe un epilogo immeritato per un condottiero che è stato – e sarà negli anni a venire – l’ancora di salvezza di una Ferrari immeritevole di schierare un fuoriclasse così. Si perchè la colpa per queste meste figure è tutta di una squadra che, tra problemi in galleria del vento e poca fantasia, è stata incapace di migliorare una macchina che “è la stessa da sei gare”.
Per questo l’appello da fare ad Alonso è uno solo: non mollare adesso, non mollare anche tu, per piacere. Perdiamolo sto mondiale, perdiamolo insieme, ma a testa alta. Corri come sai fare, tieni giù il piede, sii incazzato nero. La grandezza di un pilota non la fanno i numeri, non soltanto. Vettel potrà pure fare tris, ma nessuno oserà mai dire che ha guidato bene quanto te quest’anno.
Forza Nando, tutto ti meriti fuorchè di finire questo mondiale in sordina, scocciato e con Massa che va più forte. Reagisci e dai spettacolo, sei da applausi a prescindere e nessuno dovrà e potrà privarti dell’onore delle armi.