Stewart driver coach: “Aiuterò Grosjean a migliorarsi!”
Lui, il pilota di cui trattiamo, è uno dei nuovi talenti più splendenti e cristallini della F1 odierna. Non è un rookie, ma quasi. Non fosse stato per quella sfortunata quanto deludente parentesi di fine campionato 2009, in sostituzione di Nelsinho Piquet Jr, Romain Grosjean avrebbe diritto allo status di “Miglior debuttante dell’anno”.
Il settimo posto attuale, nella classifica generale Piloti, sta ad indicare quanto questo ragazzo sia maturato in fretta negli ultimi due anni e quanto sia veloce con in mano un volante. La sua E20, vettura nata benissimo, è spesso nelle prime posizioni di ogni GP ma è stata protagonista di qualche inconveniente di troppo nei primi nove appuntamenti stagionali.
Come dicevamo, non parliamo di un Rookie ma ci si và molto vicino. Come molti debuttanti in F1, anche Grosjean è stato spesso irruente, a volte incapace di leggere le varie situazioni di gara. Su nove GP disputati, non ha visto la bandiera a scacchi per ben quattro volte. Se ricordiamo la sfortunata rottura all’alternatore nel GP di Valencia che lo ha messo fuori gioco quando si trovava appena dietro al leader della corsa Alonso, per tre volte è stato coinvolto in toccate che, spesso, si sono rivelate fatali. Nella bagarre della partenza, Romain, non è ancora riuscito a controllare i suoi bollenti spiriti.
Un aiuto arriverebbe, per migliorare le prestazioni del francesino, direttamente dal tre volte Campione del Mondo Jackie Stewart. Sir Stewart pensa di poter essere utile per Romain: “Ho appena detto a Romain che sarebbe un’ottima cosa trovarsi, anche per un pranzo, per poterne discutere. È davvero ridicolo che in F1 non ci possano essere allenatori per i piloti! In ogni sport esistono allenatori, ed il nostro è uno dei pochissimi nel quale non esiste alcun coach”.
Il campione scozzese prosegue prendendo in considerazione l’idea Williams di affiancare ai due piloti, che giudica veloci ma inesperti, un terzo pilota che li possa aiutare nella guida nei vari GP. Proprio per questo è stato ingaggiato Alexander Wurz, reduce da stagioni in Endurance, dopo una decina d’anni circa in F1: “Trovo sia stata una grande idea quella di Williams. Hanno due piloti giovani, a loro modo veloci ma inesperti. Questa penso sia la linea da seguire per tutti. Maldonado, ad esempio, è veloce, certo. Ma quanto è irruente? Quanti incidenti ha avuto a causa della sua prorompenza caratteriale? L’allenatore è un ottima soluzione, a mio avviso”.
Stewart chiude parlando del progetto con Grosjean: “Vedo in lui grandi potenzialità. È anche lui molto passionale alla guida e deve imparare a gestirsi per poter ottenere maggiori risultati. Nella F1 odierna, anche due punti, sono fondamentali a fine anno. Per cui, vedendo in lui un gran talento da affinare, sarei molto felice di potergli essere d’aiuto e vederlo crescere fino ad affermarsi a livelli mondiali”.
Certo che, se le premesse sono queste, se Romain accetterà l’invito (e non c’è motivo per il quale dovrebbe rifiutarlo), se Stewart sarà in grado di aiutarlo, Grosjean sarà da tener d’occhio a breve. Non solo per quanto riguarda il titolo mondiale piloti ma anche per il mercato stesso. Con una vettura competitiva potrà essere una vera minaccia. Per tutti. Parola di Sir Jackie.