Gp Canada: pagelle “senza sosta”…
Lewis Hamilton 10 Una vittoria costruita tutta su un duplice sorpasso in pista a Fernando Alonso, il rivale di sempre. Insomma la giornata perfetta per Lewis, settimo Re di questa pazza F1 e vincitore nella “sua” Montreal. La pista dove è esploso nel 2007. Vettel e Alonso volevano beffarlo rimamendo in pista e costringendolo a una folle rincorsa. Lui non se l’è fatto dire due volte e li ha sverniciati con inaudita crudeltà. Guida sopraffina, l’armonico danzare tra le curve di un talento che in giorni così lascia soltanto le bricole agli altri. Bandiera inglese sventolata nell’abitacolo per la diciottesima vittoria in carriera. Mai banale. FURIOSO
Romain Grosjean 9 La Lotus arranca sempre un po’ troppo in qualifica ma lui risponde sempre “presente” quando si tratta di partire in top ten. Impara la lezione di Monaco e non prova a vincere la gara alla prima curva. Anzi trionfa, parzialmente, nelle ultime battute quando la sua strategia a una sola sosta dà frutti insperati. La sua Lotus ha una finestra d’utilizzo delle mescole completamente diversa. Ci mette del tempo a scaldarle me non le degrada. Ferrari e Red Bull si suicidano e il secondo posto è un premio fantastico. Ed è a soli due punti da Raikkonen in classifica. INTELLIGENTE
Sergio Perez 9 Nella “Formula gomme” se parti quindicesimo puoi anche chiudere terzo. Soprattutto quando da due anni ti alleni alla “Maratona su gomme dure” per fare una sola sosta in gara. L’asfalto gentile e le temperature non troppo alte del Canada sono perfette per capitalizzare gli sforzi di tanti, duri, allenamenti. “Metti la cera, togli la cera” e il maestro “Miyagi”, al secolo Peter Sauber, si gode il favoloso podio del suo “Karate Kid” Perez che senza troppi complimenti ha lasciato sul posto la casa madre Ferrari. Ma per correre così deve esserci di base un talento che sembra sempre più cristallino. MANICO
Sebastian Vettel 7,5 La solita pole “alla Vettel” alla quale fa però da contraltare una gara sofferta, con il tedeschino che dopo il primo pit stop è dietro ad Hamilton e Alonso. Nel finale mette una pezza alla follia del tentativo della sosta unica con una sequenza impressionante di giri mostruosi. Alla penultima curva dell’ultimo giro ha la meglio su Alonso e il quarto posto quasi quasi gli strappa un sorriso. DIETROFRONT
Fernando Alonso 7 Terzo in griglia e forse poteva lottare per la prima fila senza un’indecisione alla chicane finale nel giro buono. Parte bene, si accoda ai primi due e dopo il primo pit stop balza in testa alla gara. Matador vuole vincere a tutti i costi, basta rivedere con quanta follia tiene spalancato il gas alla curva 4 con gomme fredde pur di resistere all’attacco di un Hamilton con gomme già “rodate”. Ma il sorpasso è inevitabile. Si stacca un po’ e poi, complice il muretto, prova il grande azzardo dell’unica sosta. Cinquanta giri con le soft diventano un bluff insostenibile. Da primo a quinto infilato da tutti. Ci ha provato. ALL INN
Nico Rosberg 6,5 Quinto nel mondiale, ancora otto utili punti dopo la solita gara consistente. Ma senza acuti di particolare rilievo, la Mercedes soffre con le gomme e Nico nei primi giri si fa sorpassare da Felipe Massa. Nel finale risale e perde di un niente il trenino buono per beffare anche lui Alonso. ORDINATO
Mark Webber 6 Buon quarto in qualifica, perde subito il contatto con i primi tre e dopo la prima fermata si ritrova dietro la “banda dell’unica sosta”, non riuscendo a passare nonostante le gomme più nuove. Un’atteggiamento indolente che risulta imperdonabile per il vincitore di Monaco. Gara rovinata e mesto settimo posto sotto la bandiera a scacchi. COMPASSATO
Kimi Raikkonen 6 meno meno Sufficienza risicata per il prode bevitore che in qualifica soffre davvero troppo. La E20 fatica a mandare in temperatura le mescole (stile Ferrari 2011) e lui non riesce ad adattarsi come il team mate Grosjean. In gara pedala e risale la china, con una sola sosta riesce ad entrare in zona punti e a beccarne quattro ma, considerate le sue ambizioni di classifica, in futuro dovrà dare tutto per partire più avanti. Faccia insoddisfatta e frecciatine al team, amore già finito? FREDDINO
Kamui Kobayashi 5 Una sola sosta e due punti anche per il samurai nipponico che però partiva quattro posizioni davanti a Perez e gli finisce sei dietro. A metà gara erano attaccati… non è che il piede del messicano ha fatto la differenza? BATTUTO
Felipe Massa 6 Avrebbe meritato sicuramente di più per come ha guidato in Quebec. Sempre veloce, competitivo, negli scarichi di Alonso. Primi giri di gara ottimi con un sorpasso deciso su Rosberg. Sul più bello, mentre sta per prendere Webber, si gira in testacoda alla prima curva e scivola indietro. Due stop con uno stint centrale lunghissimo ma riesce comunque ad accaparrarsi un punto. Occasione persa ma almeno ha ritrovato smalto. VIVO
Jenson Button 4,5 Lamenta in continuazione mancanza di grip, di passo, di feeling con una monoposto con la quale nelle prime gare volava. Qualcosa si è rotto nell’idillio con Woking e forse anche nella sua testa. Perchè da favorito all’iride JB sta lentamente scomparendo e rischia di perdere il giro buono sulla giostra. Davvero una strana involuzione. Decimo in griglia, malinconico sedicesimo in gara. OFF
Michael Schumacher 5 Sembrava dovesse fare fuoco e fiamme, passa la vigilia a decantare la competitività della sua Mercedes e poi si fa battere per l’ennesima volta da Rosberg in qualifica, anche se viene ostacolato nel suo giro lanciato. Anche in gara però lo spunto non è dei migliori. Non bastasse l’ala mobile gli rimane aperta facendogli perdere in un sol colpo carico aerodinamico sia dietro che avanti (l’altra faccia della medaglia del Drs-Duct…). Le martellate dei meccanici all’alettone sono inutili. Ritiro inevitabile. QUO VADIS?
Paul di Resta 6 Ottima la qualifica, soltanto discreta la gara. Nella quale la strategia a due soste proprio non paga. Strano che lo scozzese non abbia optato per un solo pit stop, lui che in Bahrein aveva stupito tutti fermandosi una volta in meno. Undicesimo e deluso.
Nico Hulkenberg 5,5 Chiude sotto la bandiera a scacchi nove secondi dietro al compagno di box. Partiva tredicesimo e guadagna una posizione a fine gara ma nel complesso la performance canadese è da rivedere. Da lui ci si attende di più. MEDIOMAN
Pastor Maldonado 5 Rovina il week end con uno scellerato testacoda in qualifica nel giro che lo poteva portare in top ten. Poi ci si mette anche la sostituzione del cambio e dalla ventiduesima posizione è davvero difficile arrivare a punti. La sua rincorsa si ferma al tredicesimo posto, ma il votaccio è per lo scatto di maturità e freddezza che tarda ad arrivare. Perchè lui è veloce e la Williams ha un buon passo gara. Ma tanti piccoli errori pesano da morire nel conto finale. SVALVOLADO
Jean-Eric Vergne 4 Dura per il francese la prima volta a Montreal. Nelle libere sbatte mettendo due ruote sull’erba alla prima curva e finendo a muro. In qualifica si fa sopravanzare dalle due Catheram. In gara chiude quindicesimo un fine settimana da incubo. INESPERTO
Bruno Senna 5 Si schianta nelle libere sul “Muro dei Campioni”, ma la cosa non è di buon auspicio. Nessun acuto, parte sette posizioni davanti a Maldonado ma si fa comunque battere nel confronto interno.
Hrt 3 Entrambe le vetture della scuderia spagnola si ritirano per problemi ai freni, nella pista dove i freni contano eccome. Della serie “siam qui per sbaglio, abbiate pazienza”. Voto 5 a De La Rosa, mentre Karthikeyan si becca un 4 per i litigi continui con le chicane. INVENCIBLE ARMADA
Charles Pic 5 Cerottino vede il traguardo staccato di ben due giri da Petrov e Kovalainen. Almeno viene classificato.
Altri: Heikki Kovalainen (6); Vitaly Petrov (5,5); Daniel Ricciardo (5); Timo Glock (5)
Gp Canada 6,5 Lo spettacolo in pista lo fa Hamilton con la sua guida, una spanna sopra gli altri in questo settimo appuntamento stagionale. Il resto è una processione non troppo esaltante, sconvolta dal “relativismo filosofico” delle gomme. C’è chi può permettersi due soli stint e chi no. C’è chi fa il “numero” di giornata e chi realizza un grande autogol. Ma senza troppa azione degna di nota.
Il relativismo filosofico delle gomme 5 Più che con Pirelli, che dobbiamo ringraziare per aver portato spettacolo in pista, il problema a volte sorge a causa dal connubio spesso deleterio di asfalto gentile e temperatura mite. Queste gomme sono divertenti, performanti, ma traditrici. Crollano da un giro all’altro senza avvisaglie. Lo spettacolo è più genuino quando si consumano di più per tutti, perchè se per esempio tra una Lotus e un altro team si crea una discrasia evidente nella “finestra uso” delle gomme si rischia di falsare l’essenza dello show.
Gli ingegneri del giorno dopo 4 Perchè è un atteggiamento borioso, saccente e molto “pallonaro”. Parlare dopo, a bocce ferme, su dati rivelati dai fatti, e non solo ipotecati, è inutile. Massa fa 46 giri su soft, nel traffico. Alonso ne doveva fare 50, lui che è più bravo a gestire le mescole con in più la possibilità di farle respirare. In Ferrari hanno giocato per vincere. Davanti a un bivio hanno rischiato e l’hanno persa. Ma sparare a mille sulla Rossa che si trova a due punti dalla vetta del mondiale sembra francamente ingeneroso.
Nicole Sherzinger 3 Okay sei una bella figliola, ma gli isterismi in stile San Paolo 2008 provocano l’orticaria anche ai tifosi della magica McLaren. Dai, bambola, meno teatro e più spontaneità. ARTEFATTA
Sky-Rai e diritti tv Senza voto, ovviamente, ma è stata la settimana del grande “Ratto delle Sabine” della privatissima e altamente qualificata Sky ai danni della criticatissima e pubblica Rai. E se Atene ride ed è pronta a schierare le sue maxi risorse per la F1, Sparta…fa spallucce. Bernie voleva troppi soldi e tant’è. Nessun commento in diretta televisiva sull’accaduto ma la sensazione è che la Rai possa rientrare in F1 dalla porta di servizio. Chiedendo permesso per entrare in quella casa che per quindici anni è stata sua ed è stata gratis per tutti.