Un Hamilton tutto cuore e grinta rimonta e vince a Montreal
Uno straordinario Lewis Hamilton vince, per la terza volta su cinque in carriera, il GP del Canada. La vittoria Hamilton se l’è dovuta sudare anche più del dovuto: l’azzardo di Alonso e Vettel di provare ad arrivare al traguardo senza effettuare una seconda sosta, quando l’anglocaraibico l’aveva già fatta, ha complicato non poco la corsa di Hamilton.
Lewis non si è dato per vinto, rimontando fino al successo finale. Molto male invece il compagno di squadra Jenson Button, mai realmente in gara, che ha concluso addirittura al 16° posto, staccato di un giro dal vincitore.
La partenza è buona per Hamilton che scattava dal lato sporco, ma Lewis accusa subito 1.5 secondi di distacco da Vettel, non riuscendo così a rientrare nella zona DRS nelle prime fasi di gara. Il duello con il leader Vettel si gioca a colpi di decimi persi e rifilati, arrivando così al primo pit stop avendo percorso un giro in più del tedesco con le super soft. Hamilton passa alle coperture più morbide, ma al pit un’indecisione gli fa perdere un paio di decimi che non risultano decisivi nel confronto con la Red Bull numero 1 e questo gli consente di balzare davanti al ritorno in pista. Perde però nel confronto con la Ferrari di Alonso, che si porta al comando. Hamilton però non ci sta, e, come nel 2010, sfrutta le coperture già in temperatura per passare il ferrarista all’esterno prima della chicane finale.
Da qui in avanti, il ritmo che Hamilton impone alla gara è forsennato: in una decina di giri segna giri record in successione, arrivando ad avere un vantaggio di 4.1 secondi su Alonso. Si avvicina la finestra del pit e Hamilton chiede al box se sono sicuri che anche gli altri si fermeranno come lui, un pò come presentimento che gli altri non lo faranno: dal box la risposta è positiva e invitano Lewis a spingere al massimo. Cosa che Lewis fa, nonostante dei doppiaggi lenti riavvicinano Alonso al pilota della McLaren.
Il pit stop per l’anglocaraibico arriva al giro 49, non senza l’ennesima imprecisione degli uomini McLaren e, al ritorno in pista, accusa 14.4 secondi di ritardo da Alonso, che sarebbero sufficienti per rimanere in testa dopo l’attesa sosta degli avversari. Alonso, così come Vettel, tenta di arrivare fino al traguardo e Hamilton è costretto a rimontare. Il muretto sprona Lewis, come se ce ne fosse bisogno, a sfruttare al meglio le coperture più fresche rispetto agli avversari.
Hamilton diventa una furia: in 11 giri si fa sotto a Vettel e ad Alonso, recuperando 1 secondo al giro ai due Campioni del Mondo, i quali tentano di gestire le gomme per quel che possono. Quando ormai la rimonta del Campione del Mondo 2008 è completata, sia Vettel che Alonso non oppongono troppa resistenza alla McLaren di Hamilton, che può sfruttare anche il DRS. Hamilton vola così verso la vittoria. La cigliegina sulla torta per la McLaren arriva con il crollo delle prestazioni di Alonso che, perdendo il podio, consente ad Hamilton di ritrovarsi in cima alla classifica del campionato.
“Innanzitutto mi congratulo con la squadra, oggi non abbiamo mai mollato”, ha ammesso un felice Hamilton. “Durante la gara ho pensato a tutti gli attestati di stima che ho ricevuto dai miei fans, che mi hanno lasciato molti messaggi d’incoraggiamento. E’ fantastico vincere qui dove ho vinto la mia prima gara 5 anni fa ed è bello sentirsi felici come allora con una gara molto bella, una delle mie migliori nell’ultimo periodo”. Hamilton si è poi soffermato sulla decisione di effettuare due soste, difendendo la scelta della squadra: “Non potevamo fare altrimenti, anche io credevo che si sarebbero fermati sia Alonso che Vettel”.
Totalmente diversa la gara di Jenson Button, il quale sta decisamente affrontando il peggior periodo dal suo approdo in McLaren. La strategia di partire con le soft non paga, si ferma molto presto e da lì dal 9° posto precipita in 15° posizione. A complicare ulteriormente la sua posizione di classifica sono gli altri due pit stop, che relegano Button ad un misero 16° posto, subendo anche il doppiaggio dal compagno Hamilton.