Canada: Vettel solo quarto ma batte Alonso
Partiti primo e quarto; finiti quarto e settimo. Vista così la gara delle Red Bull, con Vettel che scattava dalla Pole Position, non può che considerarsi sottotono. Ma poteva andare anche peggio. Con Hamilton che ha monopolizzato la seconda parte di gara, andando poi a vincere, e Grosjean e Perez (2° e 3°) che hanno approfittato della defaillance degli altri big, il podio è diventato irrangiungibile. Ma almeno il cambio di strategia in corsa ha permesso a Vettel di limitare i danni e di agguantare il 4° posto, soffiato sul finale ad Alonso. Il tedesco e lo spagnolo avevano sperato di fare lo sgambetto a Hamilton, subito dopo il secondo pit dell’inglese. Il tentativo maramaldo era quello di finire la gara con un solo pit stop. Non ha funzionato: Hamilton, dopo la seconda sosta ai box, volava e li ha infilati entrambi. Al muretto Ferrari non hanno avuto la prontezza di reagire, in quello dei tori volanti sì.
La gara era iniziata sotto i migliori auspici per le RB. Vettel è scattato in maniera perentoria dal palo, rintuzzando possibili tentativi di sorpasso da parte di Hamilton. Webber ha tenuto la quarta posizione. All’8# giro il tedesco aveva poco più di 2 secondi di margine su Hamilton. Seguivano Alonso e Webber. I distacchi fra i primi quattro si sono stabilizzati. Dietro cominciava a crearsi il vuoto. La testa della gara il bi-Campione del Mondo la perde al 17° giro. Lui va in pit al giro precedente, poi è la volta dell’anglo-caraibico della McLaren, che gli esce davanti. Stessa scena al giro 20#: Alonso va in pit ed esce davanti ad entrambi. Dopo la prima girandola di pist stop insomma, Vettel perde due posizioni e la sua gara cambia.
Oltre metà gara, Hamilton fa il suo secondo pit stop. Ed è lì che a Ferrari e Red Bull viene la “pazza idea” di tentare di proseguire fino alla fine senza cambiare più gli pneumatici. Un azzardo che al momento poteva forse sembrare efficace, ma che, si è capito subito, non ha pagato. Hamilton comincia a girare anche 3 secondi più veloce di Alonso e Vettel, che aspettano solo di essere fagocitati. Lo saranno senza oppore neanche tanta resistenza, e si può capirlo. Al 62# Hamilton spalanca il DRS e passa Vettel, al 64# è la volta di Alonso: un gioco da ragazzi. Ma è qui che la strategia della Red Bull si differenzia da quella della Ferrari… appena in tempo. Horner e compagni capiscono che proseguendo con le vecchie soft saranno raggiunti anche dagli altri. Vettel allora entra ai box ed effettua il suo ultimo cambio gomme, anche se mancano ormai meno di dieci giri. Grosjean e Perez si involano verso il podio, scalzandovi Alonso. Il ferrarista, suo malgrado, si ritrova al quarto posto e vede sfumare l’opportunità di rimanere in testa al Mondiale Piloti. Vettel, a questo punto, si disinteressa di ciò che avviene più avanti e fa, giustamente, la sua gara su Alonso: suo diretto concorrente in graduatoria. Così, grazie alle gomme fresche lo passa e agguanta il quarto posto. Incolore la prestazione di Webber che, partito quarto chiude settimo.
Ecco spiegato perchè quello che poteva sembrare un bicchiere tutto vuoto per la Red Bull e per Vettel in particolare, può essere alla fine letto come un bicchiere mezzo pieno. Il pilota c’è stato, la macchina ha un po’ deluso le aspettative (anche a causa di una velocità di punta insufficiente), ma la strategia del team ha salvato il salvabile e ha fatto in modo di vincere il testa a testa con la Ferrari, che ha azzardato (beninteso, gli poteva anche andare bene), ha toppato e non è riuscita a raddrizzare la gara, accontentandosi poi della quinta piazza.