Il casco di Hunt? Semplicemente Kimi….
Kimi Raikkonen, il pilota più criptico del Circus, a Montecarlo ha sfoggiato un casco con i colori di quello di James Hunt. Uno splendido tributo che, pensi, deve per forza essere carico di significato.
Una ricorrenza, un anniversario, qualcosa di più personale. Hunt è stato un campione “maledetto”, simbolo di una F1 vissuta in modo diverso; composta da piloti che erano uomini imperfetti, pieni di vizi, spesso scanzonati, con la testa completamente altrove.
Eppure velocissimi, talentuosi “manici” senza macchia e senza paura, amanti di un rischio che non c’è più. Non certo gli atleti da Olimpiade che corrono oggi.
Tempestato di domande sul perchè di questo casco celebrativo, il prode Raikkonen ha dato prova della sua totale atarassia confermandosi uomo di ghiaccio per antonomasia.
“Ho deciso di usare questi colori soltanto perchè hanno un design piacevole, qualcosa di diverso. E’ un casco carino”.
Stop. Nessun poema epico su ragioni del cuore che evidentemente non esistono. Nessuna prosa su una Formula 1 che non c’è più. Nessuna passione manifestata pubblicamente per la storia delle corse. Semplicemente un casco diverso…semplicemente Kimi.
Ma è proprio il carattere menefreghista, a tratti indisponente ma spontaneo che fa di Raikkonen il pilota più vicino agli eroi del passato. Un carattere genuino, vero, una noncuranza che sfocia in superficialità talmente letteraria da sembrare artefatta. Un romanticismo che vede nel solo individuo la ragione di tutto. Non c’è mai stato posto in Raikkonen per il contorno, per gli altri, per tutto ciò che è superfluo.
Non c’è personaggio migliore di uno che si mette il casco di Hunt, si becca i complimenti di mezzo mondo corsasiolo e intervistato sulla scelta risponde secco: “Non esistono eroi, Hunt non è un eroe, quelli là erano solo tempi diversi. Il casco l’ho messo perchè mi piace”
Kimi che una volta prese parte a una gara di motoslitte con lo pseudonimo James Hunt. Sotto sotto, probabilmente , il campione del mondo del ’76 dedito ad alcol e donne un certo fascino lo esercita sul biondino ex ferrari.
Chiamiale se vuoi affinità, in un mondiale in cerca di personaggi in cerca di autore. Tutti bravi, tutti fortissimi al volante; ma fuori dall’abitacolo tutti i piloti, anche quelli che prima facie sembrano anticonformisti, dopo un attento esame sembrano fatti con lo stampino.
Non Kimi Raikkonen che, a modo suo, un sorriso lo strappa sempre. Un Alonso o qualcun altro per un casco così avrebbero invaso twitter. Kimi taglia corto: “Si bello il casco, ma fatemi pensare all’assetto della monoposto, che qui andiamo forte”. Ah quanto ci sei mancato…