Ferrari F92A: innovazione disastrosa
“Una monoposto innovativa”. Con questo termine gli ingegneri Ferrari hanno definito la F2012, vettura che nel corso dei test invernali non ha certamente brillato per competitività. Forse gli uomini in Rosso non sono scaramantici, ma l’ultima volta che una vettura del cavallino fu definita innovativa, la stagione fu disastrosa.
Anno 1992, la Ferrari presenta la F92A, vettura che stupisce gli addetti ai lavori per le soluzioni aerodinamiche introdotte dal suo progettista Migeot, quali il muso alto e le pance laterali sollevate tali da creare un doppio fondo.
Proprio questa soluzione doveva essere l’arma vincente per la rossa. Le pance infatti erano sollevate dal fondo piatto di circa 15 centimetri, in modo tale da garantire un maggior carico aerodinamico, ed inoltre le bocche di ingresso dei radiatori erano separate dal telaio al fine di dividere il flusso d’aria destinato alla parte superiore e inferiore della vettura.
Nella zona centrale sotto l’abitacolo, il fondo della F92 A si prolungava in avanti ed il doppio fondo, che iniziava in corrispondenza delle pance laterali, si estendeva all’estrattore.
Il muso, come detto, era rialzato e l’alettone anteriore era collegato a due profili di sostegno. Ai lati dello stesso vi erano dei vistosi convogliatori d’aria, con la duplice funzione di assicurare maggiore carico aerodinamico e di dirigere il flusso interessato verso l’esterno per non disturbare la circolazione dell’aria verso il doppio fondo.
Se le premesse facevano pregustare una stagione interessante, la realtà dei fatti fu ben diversa. L’aerodinamica della vettura non garantiva un carico adeguato, con conseguente perdita di stabilità. Inoltre, le dimensioni ridotte delle pance laterali e dei radiatori erano insufficienti a garantire un corretto raffreddamento del motore, i cui cedimenti si ripeterono numerosi nel corso della stagione.
La vettura era concepita per correre in condizioni ideali. Il doppio fondo della Ferrari era nato per funzionare con una vettura molto vicina al fondo stradale, mentre quando la vettura era settata per stare a 2 centimetri da terra perdeva tutto il carico aerodinamico, e pertanto doveva viaggiare con un set up di sospensioni estremamente rigido.
I piloti, Jean Alesi ed Ivan Capelli, faticarono non poco. Il primo riuscì a conquistare solo due terzi posti in Spagna e Canada mentre il secondo non andò oltre il quinto posto conquistato in Brasile. Sarà proprio Capelli a scottarsi maggiormente con la disastrosa vettura di Migeot. Il pilota italiano, infatti, verrà licenziato prima della fine della stagione e sostituito con il collaudatore Nicola Larini. Nella classifica costruttori la Ferrari si piazzò quarta dietro all’inarrivabile Williams, la McLaren e la sorpredente Benetton.
Le idee della F92A non sono state tuttavia cestinate. John Barnard aveva ripreso, sulla F310 del 96, il concetto delle pance separate dalla scocca, ma con scarso successo, mentre Ascanelli nel 2011 e nel 2012 ha rispolverato sulla Toro Rosso la soluzione del doppio fondo.
Una monoposto innovativa ma disastrosa, dunque, la F92A. Che a Maranello qualcuno stia già facendo gli scongiuri per evitare che la storia si ripeta?