Svelata la nuova Ferrari. Si chiama F10!
Sotto il telo rosso c’è un esercito, pronto a ritrovare la vittoria. C’è la nuova Ferrari F10, la 56esima monoposto del Cavallino, finora indicata soltanto con l’identificativo del progetto: il n° 661.
Nella sede di Maranello, tra una Ferrari 458 Italia ed una California, l’arma è svelata, il mondo punta gli occhi e ammira la nuova monoposto Ferrari, la nuova vettura con cui la Scuderia italiana proverà a riportare a casa i titoli Piloti e Costruttori.
Sono milioni gli occhi puntati sulla F10, milioni gli appassionati che seguono la diretta tv in Italia, milioni quelli che la guardano tramite web in tutto il mondo. Fa gli onori di casa il Responsabile della Comunicazione, poi il proscenio è per Stefano Domenicali.
Il Responsabile della Squadra Corse presenta il suo team, parla dei piloti, dei tecnici, della macchina e del suo compito.
“Veniamo da una stagione difficile, non positiva –dice Domenicali-, veniamo da un’annata che ci ha visti rincorrere e poi decidere di abbandonare il progetto della vecchia monoposto per concentrarci direttamente sullo sviluppo e la creazione della macchina che presentiamo oggi”.
Nell’avvicinarsi alla F10 ringrazia gli sponsor, ringrazia i partner di sempre, come la Marlboro, ed il nuovo big partner: la Banca Santander. “Sponsor e fornitori sono coloro che rendono possibile tutto questo –sottolinea Domenicali-, coloro che ci accompagnano ora e nei momenti di difficoltà, coloro che vedono nascere e crescere insieme a noi progetti come questo, come quello della F10“.
F10 quindi, non F61 né F2010. F10 è il nome ufficiale di questa macchina, più corto, più stringato del previsto, a far da contraltare ad una vettura che, lo si vede anche con il velluto rosso sopra, è parecchio più lunga del solito. Le regole dettano legge, tutte le vetture saranno circa 15 cm più lunghe quest’anno. E lei infatti è lì, imponente, lunga, rossa. Poi spazio ai piloti. Domenicali li presenta, li accoglie accanto alla F10. Poche parole, l’attenzione è per il gioiello che da sotto il velo punta i presenti e chiede di uscire allo scoperto.
Quando i piloti la scoprono scendono a pioggia i flash dei fotografi sulla livrea quest’anno più bianca, per via degli spazi dedicati appunto a Santander. Colpisce, primo fra tutti, il musetto. Affusolato, rastremato, alto, con la parte centrale scavata a ricordare le Red Bull dell’anno scorso. Qualcuno lo ha già paragonato ad un ermellino. Le ruote anteriori più strette contribuiscono a rendere l’avantreno più importante, sovradimensionato. Poi le pance, il cofano motore. Si nota il lavoro dei progettisti per dimagrire chi vuole ingrassare. Là dove è alloggiato un serbatoio più grande del doppio rispetto allo scorso anno le pance si allargano, ma si stringono i bocchettoni. Il cofano motore si allunga, le sospensioni cambiano, gli scarichi ed il double-decker pure (anche se questo è sapientemente coperto).
Arriva il momento della triade dei progettisti. Microfono ad Aldo Costa, Direttore Tecnico; Luca Marmorini, Direzione Motori ed Elettronica di ritorno dalla Toyota; Nickolas Tombazis, Capo Designer. Spiegano la vettura e scendono nei dettagli, ma non troppo, come vuole Montezemolo. E infine chiude proprio lui, il Presidente. Parla del mito Ferrari, del suo ruolo nel mondo dell’auto e della F1, di ciò che è e di ciò che sarà.
Questa è insomma la nuova Ferrari, questa è la sintesi perfetta dell’estremo apice della tecnologia, della ricerca, delle professionalità e delle competenze del settore automobilistico italiano. È l’Italia su quattro ruote, è l’Italia che corre e che vuole vincere, è l’Italia che parla italiano (coi tecnici, con gli ingegneri, coi due piloti latini), è l’Italia che cerca rivincita, è l’Italia che mette cuore e passione su una pista e inizia la scalata per salire sul tetto del mondo.
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