Inghilterra amara, le McLaren guardano da dietro
Se facessimo due passi all’interno del motorhome della McLaren, credo che troveremmo una serie di bicchieri vuoti, uno solo mezzo pieno: a simboleggiare il quarto posto di Hamilton, risalito dalla decima piazzola allo start di questo GP di Gran Bretagna. Tutti gli altri vuoti (a perdere) rappresentano gli errori, gli azzardi, i ritardi, la scarsa competitività, la lentezza ad adattarsi alle nuove regole. Un mix di fattori che, appunto, hanno portato al ritiro di Jenson Button e, più in generale, ad una confermata inferiorità rispetto alle Red Bull (ma questa non è una novità) e alle Ferrari (e questa sta diventando una drammatica consuetudine per il team di Woking).
Button partiva quinto, Hamilton decimo. Lewis parte a razzo e guadagna 5 posizioni nel primo giro e mezzo. Si mette alle spalle anche il compagno di squadra. La prima fase di gara sembra promettere bene. I due portacolori della McLaren sono alle spalle delle due Red Bull e delle due Ferrari, ma sembrano in palla. Come avevano detto e sperato ieri, la pista è bagnata: condizione ideale per loro. Poi, subito dopo il primo pit-stop, il doppio sorpasso ai danni delle Rosse di Maranello. Hamilton sopravanza Alonso e Button Massa. Le McLaren confermano la loro superiore capacità di mandare in temperatura gli pneumatici più velocemente degli altri, in questo caso le Ferrari. La pista è più asciutta nella zona del paddock, più bagnata dopo le curve 4 e 5.
Poi l’inerzia torna a vantaggio della Ferrari. La pista si asciuga sempre più e comincia a pesare per quello che è: un tracciato che valorizza le qualità aerodinamiche. Ecco che la ferita delle McLaren (leggasi minore efficienza aerodinamica e carico insufficiente), torna a riaprirsi. Al 24esimo giro Alonso ripassa di prepotenza Hamilton, che non può difendersi più di tanto. I due si ritroveranno corpo a corpo più avanti. Ma stavolta Fernando è primo, Lewis secondo. Terzo è Vettel, attardato da un errore ai box. Hamilton ha le gomme già calde, Alonso è appena uscito dai box, ma adesso, appunto, la pista è più asciutta e questo favorisce la ritrovata efficienza aerodinamica della Ferrari. Lo spagnolo si difende ed ipoteca la sua vittoria. Hamilton invece inizia una gara in difesa, che finirà col quarto posto.
Di male in peggio. Al 40esimo giro i meccanici di Woking sbagliano a serrare i bulloni della ruota anteriore destra di Button, che è costretto al ritiro. La gara inglese continua ad essere stregata per Somerset Boy, che non è mai riuscito a salire sul podio qui in Inghilterra. Ma gli errori del team non finiscono qui: poco più tardi infatti comunicano ad Hamilton di conservare benzina, o rischia di non finire la gara. Un doppio zero sarebbe troppo per la gara di casa. Così Lewis deve alzare il piede. Viene superato da entrambe le Red Bull: Vettel ai box, Webber in pista, al 46esimo giro. Non può fare molto altro. A quel punto il quarto posto è il massimo che può ottenere dal week end casalingo. Per poco perde anche questo, contro l’arrembante Massa che, pasticciando un po’, quasi lo beffa sul finale. Lewis resiste e tiene la quarta piazza: il solo bicchiere mezzo pieno di cui sopra.
Analisi. Prima di tutto la McLaren è quella che ha reagito peggio al cambio di regole da parte della FIA. Si sapeva che la Ferrari, dei tre top team, era quella che aveva meno da perdere in seguito alla riduzione dello sfruttamento dei gas di scarico. E si è visto in pista. In secondo luogo le evoluzioni che gli inglesi avevano portato qui a Silverstone, per loro stessa ammissione, si sono rivelate sbagliate e sono quindi subito state abbandonate (mentre alla Ferrari hanno funzionato). A tutto ciò si è unito il clamoroso errore del box al cambio gomme di Button. Ma quando si è sotto pressione e in ritardo rispetto alla concorrenza i nervi possono anche saltare: è umano. E ancora, come se non bastasse, hanno sbagliato i calcoli sul consumo di carburante sulla vettura di Lewis. Sapendo di essere in ritardo, Whitmarsh e compagni hanno forse pensato di guadagnare qualche decimo rispetto alla concorrenza, mettendo meno benzina. Auspicando forse un minor consumo in virtù di: una gara che speravano essere più bagnata; un minor passaggio di carburante viste le nuove regole che limitano l’apertura delle farfalle del motore. Calcoli sbagliati: la gara si è rivelata abbastabnza asciutta; il tipo di tracciato porta comunque a tenere il gas molto aperto.
Insomma poche le cose da salvare in questo grigio week end britannico per la McLaren. Reso ancora più grigio dalla consapevolezza di essere molto indietro rispetto alla concorrenza, soprattutto ad una rinata Ferrari, diventata con autorità, al momento, l’anti-Red Bull ufficiale di questo Campionato 2011.