McLaren: bene Button, Hamilton deluso

Quello della Malesia è stato il primo vero GP della stagione e il confronto su una pista che possa definirsi tale, e non su un semi-cittadino come quello australiano, ha permesso alle squadre di mostrare il vero potenziale. La Red Bull, inevitabilmente, ha mostrato tutta la propria superiorità, pur continuando a tenere il Kers solo come zavorra e non come arma letale da utilizzare per distanziare ulteriormente gli avversari; la McLaren si è confermata seconda forza mondiale, capace di difendersi più che bene tanto in qualifica quanto sulla lunga distanza della gara. Le vetture di Hamilton e Button hanno però anche mostrato di non gradire moltissimo le Pirelli.

Nonostante l’ottimo secondo posto di Button, è evidente che si sarebbe potuto fare molto di più, considerando che anche Hamilton avrebbe potuto raggiungere il podio, se non fosse che negli ultimi venti giri circa l’anglo-caraibico ha dovuto fare i conti con degli pneumatici davvero difficili da interpretare. Dopo essere stato scavalcato al via dalla Lotus di Heidfeld, Hamilton si è tenuto negli scarichi del pilota tedesco, senza però riuscire a sopravanzarlo. Button ha invece resistito all’attacco dell’altra Lotus di Petrov, riuscendo a mantenere la quarta piazza. Grazie alla strategia del team e ai numerosi pit stop dei diretti avversari, Jenson si è ritrovato davanti al compagno di squadra, a sua volta alle prese con Webber. Nonostante la sua gara sia stata quasi completamente priva di emozioni, Jenson è riuscito a gestire nettamente meglio le difficili gomme italiane e ciò gli ha permesso di raggiungere la seconda posizione, non lontano da Vettel e ben davanti a Nick Heidfeld. Come già ampiamente dimostrato nella passata stagione, Jenson non sarà magari un fulmine sul giro secco, ma sa come comportarsi con le gomme e questo talento potrebbe permettergli di fare la differenza in più di un’occasione:

E’ stato un fine settimana estremamente incoraggiante per noi – commenta Jenson al termine della corsa. E’ soddisfacente andar via con un bel pò di punti in tasca; tutti i ragazzi hanno fatto davvero un ottimo lavoro e dobbiamo essere fieri di noi stessi. La corsa di oggi è stata tutta condizionata dalle gomme. Ho avuto troppo sottosterzo in partenza e ho danneggiato le gomme posteriori. Ho anche sbagliato il bilanciamento. Così al primo pit stop ho chiesto un pò più di ala all’anteriore e il mio passo è migliorato. Alla fine la mescola dura stava funzionando molto bene. Ho saputo che Lewis aveva avuto un problema alla sua sosta e ciò mi ha permesso di finirgli davanti ma avevo comunque un buon passo. E’ stato un ottimo pomeriggio. Nel finale la squadra mi ha chiesto di andarci piano con le gomme ma, nonostante anche Sebastian e tutti gli altri avessero rallentato, non sono riuscito ad avvicinarlo. Il fatto di avere un così buon pacchetto dovrebbe incoraggiarci notevolmente. Credo che ancora non stiamo tirando fuori il massimo ma spero che in Cina sia io che Lewis faremo una grande corsa.

Va molto peggio a Lewis Hamilton. Dopo essere stato bruciato alla prima curva da un sorprendente Heidfeld, Lewis non è riuscito a liberarsi della Lotus del tedesco fino al pit stop, ma sembrava comunque in grado di poter aspirare al podio, almeno fin quando la sua Mp4-26 non ha cominciato a divorare le gomme. Inesorabilmente, è stato scavalcato prima da Button, poi da Heidfeld, poi da Webber ed infine stava per perdere la posizione anche ai danni di Alonso, se non che lo spagnolo è stato impreciso nell’incrocio della traiettoria ed ha rovinato l’alettone della Ferrari. Nessun danno per Hamilton, che è comunque dovuto rientrare ad appena tre giri dalla bandiera a scacchi per un’ulteriore cambio gomme, che lo ha inesorabilmente relegato in settima posizione. Al danno si aggiunge la beffa, con i commissari che hanno inflitto a Lewis (e ad Alonso) una penalità di 20 secondi; penalità che ha condannato Hamilton all’ottavo posto finale:

Questo era uno di quei giorni “no”. Non è mai soddisfacente cominciare secondo e concludere settimo (ottavo, ndr) ma sono le corse. Alla partenza mi trovavo all’esterno ed era difficile difendersi senza toccare Jenson o Nick. Poi durante la corsa i miei pneumatici peggioravano continuamente; ci siamo fermati prima del previsto ed abbiamo finito le gomme proprio alla fine. Speravo di finire la corsa su un set usato di dure ma non è stato possibile chiudere la gara con quello e ho dovuto fermarmi di nuovo. Molti fattori hanno reso difficile questo pomeriggio: prima il problema al pit stop, poi ho dovuto difendermi quando avrei dovuto risparmiare le gomme ed infine il problema con Alonso. Penso che era troppo vicino e quando è mi ha attaccato ha colpito con la sua ala il mio fondo, rovinandolo. Non so quanta aderenza mi abbia fatto perdere. Questo non è stato un bel weekend ma vado in Cina per vincere. Guardo solo in avanti.



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