McLaren a testa bassa: Hamilton e Button motivatissimi
La McLaren è pronta alla sfida del Sol Levante. Gli uomini di Woking, bravissimi a recuperare decimi da una gara all’altra, hanno lavorato sodo per consegnare nelle mani dei piloti una macchina più competitiva di quella vista a Singapore, soprattuto per trovare quel grip meccanico che è venuto un po’ a mancare in Asia. L’ultima vittoria ne l Gp del Giappone targata McLaren risale al 2007 con Hamilton al Fuji mentre l’ultima vittoria del team inglese a Suzuka è del 2005, conquistata da Kimi Raikkonen con un sorpasso da brividi su Giancarlo Fisichella (Renault)
Dal canto loro terzo e quinto in classifica iridata gli alfieri argentati Jenson Button e Lewis Hamilton non hanno la minima intenzione di darla vinta alle Red Bull e ad Alonso e credono fermamente nell’iride. Cosa importante ci credono entrambi a dispetto di qualsiasi tattica o gioco di squadra.
Il campione in carica Jenson Button sebbene non salga sul gradino più alto del podio da cinque mesi e mezzo, da quel rocambolesco e bel Gran Premio della Cina, è convinto che dopo i famigerati test Fia sulla flessibilità delle ali non si vedranno più le Red Bull dominare la scena e che quindi la corsa al titolo è più aperta che mai “Il mondiale è apertissimo. Ovviamente nessuno di noi cinque in lotta può più permettersi un errore; le Red Bull non domineranno più tecnicamente le gare come successo a Budapest, siamo tutti lì e la mia McLaren si riprenderà presto, io so che se non sbaglio nulla da qui alla fine posso mantenere il numero 1 sulla mia vettura anche l’anno prossimo, ed è assolutamente quello che voglio. Suzuka mi piace, lì ho fatto sempre buoni risultati ma non ha mai vinto, e penso che sia un circuito che si adatta al mio stile di guida”. Jenson lo ricordiamo ha 177 punti in classifica, meno 25 dal leader Webber.
Molto motivato anche Lewis Hamilton in vista di Suzuka. L’anglocaraibico dopo la grande prova di Spa è incorso in due ritiri davvero infelici che ne hanno compromesso la corsa al secondo titolo, fino a quel punto lanciatissima. Hamilton crede nelle sue qualità di guida ed essendo un’amante delle piste tecniche non è affatto spaventato dalla prossima gara anzi, dimostrando anche una buona conoscenza di storia della F1, l’inglese è pronto a scommettere su se stesso e non si vede troppo lontano dalla vetta della classifica iridata, distante di venti punti; Hamilton, lo ricordiamo, ne ha 182. “Suzuka è un circuito da piloti veri, non si può commettere il minimo errore durante il giro; le barriere sono vicine e ci sono una serie di curve davvero tecniche. Bellissimo e tra l’altro è un circuito quasi magico, leggendario direi per tutto quello che è successo lì fra due campioni come Senna e Prost; io voglio vincere domenica o comunque fare un buon risultato perchè il mio obiettivo rimane il campionato del mondo e ho tutte le probabilità di vincerlo, venti punti in classifica sono recuperabili. A Suzuka poi io ho corso solo una volta l’anno scorso (nel 2007 e 2008 il Gp del Giappone si è disputato sul circuito del Fuji ndr), ho guidato bene ma la macchina non era competitiva, quindi per me è una sfida che devo ancora completare”